anno 1512. 487 i delti nostri nemici furono disfalli, perdettero la loro artiglieria e sette od ottocento uomini d’arine, che caddero uccisi, quasi tutti i loro capitani con sette od ottomila fanli, nè che abbia scampato sassi altro che il viceré ; perchè sono nostri prigioni il signor Fabrizio Colonna.il cardinale de’Medici, legato del papa, Pietro Navarra, il marchese di Pescara, il marchese del Padule, il figliuolo del principe di Melfi, don Giovanni di Cardona, il figliuolo del marchese di Betonda, che è mortalmente ferito ed altri che non so il nome. Quelli che scamparono furono per otto o dieci miglia cacciati, e se ne vanno sparpagliati per le montagne, e dicesi ancora che siano dai villani fatti a pezzi. — Mio signore, se il re ha guadagnata la battaglia io vi giuro che i poveri gentiluomini l’hanno perduta da vero, perchè intanto che il nemico cacciavasi, il signor di Nemors volle dar dentro ad alcuni fanti che l’ordinanza tenevano ancora, ma il valoroso principe fu sì male accompagnato, che restò morto; così di tutte le dispiacenze e crucci patiti, non vi fu maggiore di quello che fu provato e che provasi nel nostro campo, perocché e’ sembra che la battaglia 1’ abbiamo perduta noi : e vi assicuro io che è il danneggio più grande che avvenisse per morte di principe da cento anni in qua, e se egli avesse vissuto età matura avrebbe fatte cose che nessuno mai fe’ le simili, e possono ben dire quelli che sono di qua, che hanno il padre loro perduto; per me signor mio, non so che rattristarmi ; perocché ho perduto tanto che descrivere non saprei. — Signore, in altre luogora furono occisi il signore di Allegri e il suo figliuolo, il signore del Molar, sei capitani dei lanzichinecchi, e il capitano Jacob, loro capo, il capitano Maugiron, il barone di Gran Monte e meglio di dugento reputati gentiluomini e di stima, senza coniare più di duemila de’nostri pedoni, e vi accerto io, che nè anche in cento anni il reame di Francia si potrà recuperare dalla perdila che abbiamo fatta. •— Signore, jeri mattina il corpo del defunto signore fu menato a Milano con ducenlo uomini d’arme,e il maggior onore