202 LIBRO XXVII, CAPO Vili. (li tulle ne sentiva 1’ amarezza e il rammarico la repubblica di Venezia. E poiché temeva egli enormemente la minacciala discesa dei francesi sul suo territorio, giovò assai alle intenzioni e alle vendette della repubblica la propensione, che il re Luigi XII aveva manifestalo ad ottenerne il dominio. Egli, olire alle pretensioni sul regno di Napoli, sosteneva, per particolari ragioni da parte di sua avola Valentina, il diritto eziandio al ducalo di Milano, nella mancanza della linea legittima dei Visconti. Perciò, cinta appena la corona di Francia, aveva assunto il titolo altresì di re di Gerusalemme e delle due Sicilie, a cagione del regno di Napoli, e di duca di Milano, per le indicale pretensioni alla sovranità del medesimo. Ne aveva dalo notizia al papa, alla repubblica di Venezia ed a quella di Firenze, ed aveva accollo con somma benevolenza i tre ambasciatori Antonio Loredano, Nicolò Michele e Gerolamo Zor-zi, speditigli dal senato, per congratularsi della sua esaltazione. A questi aveva palesato con tutta ingenuità il suo disegno di voler occupare il ducato di Milano e di voler avere ajulatrice e alleata in questa impresa la repubblica di Venezia. Il progetto fu esaminato maturamente e discusso nel sanalo ; e sebbene si fosse confutala la massima, che apriva agli stranieri l’ingresso in Italia ; tuttavia, bramoso di sottrarsi una volta dalle continue insidie di Lodovico Sforza, il senato dichiarò al re, essere pronta la repubblica a secondare le intenzioni di lui ed a stringere la proposta alleanza contro il duca di Milano, a condizione per altro, clie conquistandone il dominio, fosse accordata alla repub Mica la città di Cremona ed il suo contado col territorio di Gera d’ Adda. Non dissentiva il re dall’ accordare ella repubblica tuttociò che chiedeva, per T ansietà di occupare con sicurezza il ducalo di Milano; non pretendeva egli d’altronde, ch’ella vi concorresse che con selle mila cavalli e sei mila fanti, e eoll’esborso di conio mila ducali. Non si mostrava lontano il senato dall’ acconsentire alle prime ricerche; ma scusavasi quanto al danaro, perchè la necessità,