^02 LIBRO XXVIII, CAP. XX. che venisse colla squadra navale, di cui era comandante, nelle acque di Chioggia, per poi salire di là su pel fiume ed accingersi alla divisata impresa. Furono anche fatti costruire alquanti legni leggieri, alti alla navigazione del Po : ed acciocché non ne venisse notizia o sospetto al ferrarese signore, fu sparsa voce che dovessero questi servire per la conquista di Trieste. Il prudente e saggio ammiraglio pose ogni suo sforzo per dissuadere il senato da questa impresa, ponendo in vista, che le sponde di quel fiume erano munite, o potevano facilmente esserlo dal duca con grossa artiglieria ; che, per essere inverno, il fiume era assai scarso di acque, e quindi n’ era difficile la navigazione e più diificile ancora riusciva il maneggio dei legni e delle barche in occasione di un combattimento ; che meglio sarebbersi potute impiegare le forze navali della repubblica a devastazione delle spiaggie ed a conquista delle città di Pesaro, di Fano, di Si-nigallia e di Ancona; che, qualora non piacesse al senato di molestare od occupare le terre pontificie, sarebbesi potuto portare la guerra sulle coste della Puglia, ed ivi prendere vendetta dei tanti danni recati alla repubblica dal re Ferdinando. Ma ogni ragionevole riflessione del Trevisano era vinta dal desiderio di vendicarsi del duca : la flotta dovette inoltrarsi nel Po. Essa era composta di diciassette galere e moltissimi altri legni inferiori. La prima impresa fu sopra Comacchio. Ottenutane la città, 1’ armata diedesi a saccheggiare e devastare tutta la parte del ferrarese eh’é sulla sponda destra del fiume, alla sinistra di chi lo naviga all’ insù. Giunto il Trevisano a Lagoscuro, lontano tre miglia da Ferrara, si accinse a formare sopra le galere un ponte, perchè servisse di passaggio alla cavalleria, di cui era condottiero Paolo Gradenigo. Le genti del duca vennero ben presto a contendere ai veneziani l’incominciato lavoro, ma vi furono respinte ; sicché i marinari con vieppiù di alacrità ne affrettarono il lavoro, e ne fortificarono la testa con un buon trinceramento di dighe.