anno 1500. 231 turchi difesero animosamente il castello e la piazza di quest’isola; ma, impegnato il valore e il decoro delle due nazioni guerriere, insieme collegate, furono i turchi costretti a cedere, ed i vincitori, entrali gloriosamente in Cefalonia, ne tagliarono a pezzi il presidio; poscia s’ impadronirono di tutta l’isola. Ridotta questa di bel nuovo al dominio della repubblica, accorsero ad abitarla moltissimi de’vicini paesi, particolarmente della Morea. Il Pesaro nominò allora i rettori, che dovevano regolarne il governo di due in due anni : ad Alvise Salomone affidò la reggenza della città ed a Giovanni Venier il comando della rocca ; stabilì Francesco Leone presidente su tutta T isola. In ricompensa poi dell’importante servigio prestalo alla repubblica da Consalvo di Cordova, il senato lo fece aggregare tra i nobili veneziani, e per mezzo di un savio agli ordini gli mandò in Sicilia, ov’ egli trovavasi colla sua flotta, le lettere ducali, che gli e ne conferivano T onore. Contemporaneamente ai fatti esposti di sopra, ritornò al dominio della repubblica anche Navarino. Ciò a merito di un alfiere, eh’ era già stalo del presidio di Modone. Questi, con ardita risoluzione, formò secrete intelligenze con alcuni degli abitanti, che gli aprirono le porle, ed alla lesta di soli cinquanta soldati vi entrò e fece sì terribile impeto sopra le guardie, che tagliati a pezzi i turchi, che vi stavano di presidio, la occupò valorosamente. La rinforzò di poi il Pesaro con mandarvi soldatesche e due galere sotto il comando di Gerolamo Pisani. La flotta veneziana ; benché disgiunta dalla spagnuola, la quale dopo la conquista di Cefalonia erasi diretta verso la Sicilia, e benché si avanzasse a rapidi passi la stagione invernale ; tentò nuove imprese. S’avviò verso il golfo di Prevesa, ove sapeva essere ancorale undici galere turche : ivi comparve inaspettata a fronte della squadra nemica. Diede fuoco alla prima galera, che v’incontrò, e prese le altre gettando addosso a quelle gli uncini, e strascinandosele a Corfù, fiancheggiata da un nembo continuo di