248 LIBRO XXVII, CAPO XXVII. qualche tempo questa città in potere dei marchesi d* Este e dei Visconti, signori di Milano; tuttavolta nel 1379 la riacquistarono i Manfredi, ed in fine la ritolsero a questi i Visconti nel 1402. Dopo i quali sconvolgimenti, che tanto erano riusciti molesti ai faentini; la città fece istanze alla repubblica nostra, acciocché mandasse un nobile veneziano a governarla, durante la minorità di Astorre Manfredi : e vi fu spedito infatti, col titolo di legalo, il cavaliere Domenico Trevisan (1). Ma, cresciuto il pupillo ed uscito dalla minorità, si mostrò ingrato alla repubblica, finché non n’ebbe nuovamente bisogno : ed il bisogno lo costrinse ad implorarne un’ altra volta la protezione. Anche la rocca della città era custodita da un gentiluomo veneziano col titolo di castellano (2). Nell’anno 1503, lo era un Domenico Grilli, quando il castello di Bri-sighella, poche miglia discosto da Faenza, da vasi spontaneamente alla sudditanza della repubblica : poi sino all’ anno 1508 mandava il senato un nobile, col consueto carico di provveditor e capitano. Anche la città di Rimini seguì la sorte del resto della Romagna; perciò sino dai primi anni del secolo XIV era signoreggiala dai Malatesta, i quali furono anche ascrilti alla nobiltà veneziana mentre ne teneva il dominio Pandolfo il seniore. 1 Malatesta, nel 1389, ebbero bisogno dell’assistenza dei veneziani, dai quali ottenero un podestà (3), e i quali progressivamente sino al 1502 ve lo mandarono. Nel qual anno Pandolfo Malatesta, per salvarsi dalle violenze del duca Cesare Borgia, figliuolo del papa Alessandro VI, nè potendogli da per sé solo resistere, cedette intieramente alla repubblica di Venezia il proprio dominio su quella città, in contraccambio di essere stato ascritto alla nobiltà veneziana e di avere ottenuto il dominio di Cittadella, grossa terra della provincia di Padova. Tutlociò è registrato nel libro Deda della cancelleria ducale. Su Cesena poi è ancor più antico il diritto di padronanza della (1) Bembo, Stor. ven., lib. 111. (2) Bembo, lib. IV. (3) Se ne ha notizia dal registro Leona della cancelleria ducale, sotto l’anno i38<).