ANNO 1513. 501 notare per correggere anche questo sbaglio del francese storiografo (1). CAPO LV. Mosse del papa per impedire cotesta lega. Tostochè il nuovo papa ebbe seniore di una lega, che stavasi per conchiudere tra la Francia e la repubblica di Venezia, e che egli non per anco credeva conchiusa, perchè al momento della sua esaltazione non era stata per anco pubblicala, fece ogni tentativo per impedirla. Egli considerava, non essere possibile il calmare cosi presto 1’ agitazione, in cui si trovava 1’ Europa, nè d’ altronde parevagli scudo bastante a salvare sè e gli stati suoi daH’animosità dei partiti un’ assoluta neutralità. Riputò quindi miglior partito r aderire alla primitiva lega ed alle successive, a cui aveva aderito il suo antecessore. Tuttavolta grandi difficoltà ed enormi pericoli anche in ciò presagiva. La memoria dei mali, che il re di Francia aveva recati a Giulio II, e lo scisma del conciliabolo di Pisa, che continuava le sue sessioni in Lione, gli facevano presente la necessità di opporsi al ritorno dei francesi in Italia. Vedeva inoltre i veneziani sul punto di stringere alleanza col re Luigi XII, per cui lo stato di Milano sarebbe divenuto di bel nuovo il teatro della guerra ; conosceva, che gli svizzeri, la cui alleanza gli sarebbe stata sommamente vantaggiosa, erano avvezzi a vendere-i loro servigi a chi meglio li pagava; sapeva essere glispagnuoli sempre pronti a promettere e sempre tardi nell’ attenere : e tutte queste considerazioni lo tenevano in una continua inquietudine. Unico partito da pigliarsi per superare cotali ostacoli parvegli (i) Presso il Lunig, Codex Italiae il confronto da chiunque non lo possa ve- diplomaticus, tom. II, part. II, sect. VI — derc alla sua fonte, nei libri autentici della XXX, è portato il testo di questo trattato, nostra repubblica, ed è abbastanza esalto. Ivi se ne può fare