318 LIBRO XXVIII, CAPO IV. Massimiliano. A tal fine fu mandato a lui secretissimamente Giampietro Stella, eh' era secretarlo del senato, e che aveva molta dimestichezza coll’ imperatore: ma non fa egli abbastanza scaltro da non far intravedere le sue intenzioni agli ambasciatori francesi, che stavano alla corte di Massimiliano; e così l'affare andò a vuoto. Poco tempo appresso, incalzando sempre più i timori nell’ani-mo del papa; mentr’egli un giorno se n’era ito a diporto a Civitavecchia, in compagnia anche dell’ altro ambasciatore veneziano residente in Roma, Giorgio Pisani ; usciti con una felucca dal porlo, e scherzando Giulio II amichevolmente col Pisani, gli disse: « Per-» che voi non vi adoperate col vostro senato, che mi proponga » taluno de' suoi cittadini, al quale io conceda Rimini e Faenza, ed » ivi lo stabilisca mio feudatario ? E così voi avrete di fatto quelle » terre, ed io non le avrò perdute. • Ma il Pisani, eh' era uomo austero e di pochi discorsi, rispose seccamente al pontefice, non essere usanza della repubblica di far re alcuno de’ suoi cittadini. Dopo la quale risposta, parve al papa vie più difficile 1’ accomodamento : tuttavolta non ne perde la speranza, e perciò si astenne ancora alquanto tempo dal sottoscrivere il trattalo. D’ altronde, sbagliò gravemente il Pisani e mancò al suo dovere nel passar sopra sul colloquio avuto col papa; mentre avrebbe dovuto farne comunicazione al senato, il quale forse avrebbe potuto nella sua sapienza trovare un mezzo di avvicinamento e dissipare così la procella, che sì gravemente lo minacciava. Sul proposito di questo silenzio dell’ ambasciatore, il Darù, giudice incompetente e stravolgitore della nostra storia, entra ad esaminare siffatto contegno di lui, e si fa forte nel suo giudizio con un brano del suo preteso statuto degl’ inquisitori di stato (1); e, (i) Ho detto anche altrove, e qui lori-peto, e alla sua volta lo dimostrerò, essere affatto bugiardo ed immaginario quello statuto. Qui poi aggiungo, che il brano, recato a tale proposito dal Darù, quand'an- che non fosse bugiardo, al pari di tutto intiero quello statuto, non avrebbe potuto essere adattabile al caso del Pisani, perchè l’istituzione di quel tribunale ne fu posteriore di varii anni.