ANNO 101 veneziani e costringerli a guerra, lungi dalle sue cosle maritlime, perchè, richiamando altrove le loro forze navali, ne rimanessero queste sgomberate. Spedì un ambasciatore a Costantinopoli, per incitare il sultano Bajazét contro la repubblica nostra, facendogli considerare, come essa, coll’ impadronirsi delle isole di Zante e di Cefalonia, avesse usurpato i diritti di lui. La corte Ottomana prese a cuore la cosa, e domandò arrogantemente ai veneziani la restituzione di quelle. Vennero entrambi perciò a trattare, colla speranza dalla parte dei veneziani, che temporeggiando, avrebbesi potuto avere un buon esilo, e conservare il possesso di quanto si era acquistato. Ma gl’ inviati di Bajazet insistettero nella pretensione del loro sovrano, e ridussero i veneziani ad un accomodamento, per cui Cefalonia gli fosse restituita, e Zante rimanesse alla repubblica mediante una contribuzione di cinquecento ducali. Non conveniva al senato, nelle circostanze attuali, 1’ impicciarsi in una guerra col gran-signore; perciò acconsentì alla proposizione e fe-cegli riconsegnare da' suoi provveditori l’isola di Cefalonia, rimanendo così padrona di Zante. Riuscito vano anche questo tentativo per allontanare i veneziani dagli stali napoletani, il re Ferdinando si vide alla necessità di richiamare a casa il duca di Calabria, il quale d’altronde cogli alleali aveva ottenuto sui veneziani considerevoli vantaggi nella Lombardia. Imperciocché, portata la guerra sul territorio bresciano, avevano dovuto i veneziani scemare le loro genti sul ferrarese ed inoltrarle a difendere colà i loro possedimenti. Troppo lungo sarebbe il narrare qui le molte e svariate operazioni dei due eserciti or qua ed or colà nei varii luoghi del milanese, del mantovano, del bresciano e del bergamasco, a tenore del bisogno scambievole, a cui le mosse del nemico costringevano or 1’ una or 1’ altra armata a piegare. Fatto è, che nel complesso v’ebbero i veneziani gravi perdile anziché vantaggi. Le truppe infalli degli alleati avevano tolto loro tutti i castelli tra il fiume Mella e la fortezza di Orzinovi;