538 LIBRO XXVIII, CAPO LXXIX. coll’ imperatore. Perciò il re di Francia, che vi era di mezzo, s’inleressò, acciocché l’affare si terminasse. E fu terminalo così, che nel primo di marzo fu conchiusa coll’ imperatore una tregua di cinque anni, in ciascuno dei quali, la repubblica gli avrebbe pagalo i ventimila ducati d’oro, di cui parlavano i trattali e di Noion e di Brusselles. Venuto a Verona il vescovo di Trento, in qualità di delegato imperiale consegnò al Lautrec le chiavi della città, e questi le pose tosto in mano dei due veneziani provveditori Andrea Grilli e Gian-Paolo Gradenigo. Alla cui consegna, eglino in nome della repubblica esborsarono agli agenti di Massimiliano la somma di cinquantamila ducati. Moltissime inesattezze del Darò e di altri storici avrei qui a notare, circa il modo usato dalla repubblica in lutto il corso di questa guerra, per raccogliere denaro a sostenerne le spese : ma prevedo, che di troppo mi allungherei.se me ne volessi occupare. Noterò soltanto, essere falso, che la repubblica fosse ricorsa all’espediente di porre un censo sopra gli stipendi degli impiegali e di mettere all’incanto le cariche e gl’impieghi anche più ahi, onde raccogliere denaro. Sappiasi invece, sulla testimonianza del Bembo (1), che la repubblica, dieci anni prima di questa guerra, e quindi, circa il 1500, per far fronte alle spese della guerra contro i turchi, • la quale pareva dovere essere la maggiore e la più spa-» ventevole, che coi turchi la repubblica avesse falla giammai. » furono le gabelle della città cresciute della loro terza parte, fuori * solamente quella del vino e del pane e delle carni ; e che tutti i * magistrati e urbani e delle provincie la metà de'loro salari d’un » anno rimettessero alla repubblica, fu da lei parimente slanziato; » aggiuntovi che le Quaranzie a questa legge tenute non fossero : » creali eziandio furono dieci cittadini, i quali a giudicare avessero * a’eittadini tutti quello che ciascuno a pagar di censo tenuto fosse, (i) Lib. IX, pag. 3%.