anno 1482. 37 conforto, ne avevano i ferraresi un nuovo argomento nelle conce-pute speranze di qualche mossa militare, che avesse potuto fare contro i veneziani Mattia cognato del duca e re di Ungheria : ed inoltre accrebbe la loro consolazione il notevole miglioramento della salute del duca. « Egli, racconta il Frizzi (1), fino dai 3 • dicembre si fece trasportare sopra un letto coperto da cortine • di arazzi, passando per la piazza a vista di lutti, dal castel vec-» chio al nuovo, per allontanarsi dai rumori della vicina porla del » Leone e godere 1’ aria salubre del Po, ma più per aver lìbera » una sortila nel caso della presa della città. » E infatti la sola parte meridionale n’ era libera, e di là entravano talvolta a qualche ristoro del popolo affamato alquanti viveri dal Polesine di san Giorgio, dal bolognese, dal modenese, dal reggiano, protetti dal Bcntivoglio, il quale difendeva il Po, dal Bon-deno alla Stellata. CAPO XII. Il papa si unisce in lega coi nemici della repubblica. In questo stalo di cose un lampo di speranza balenò d’improvviso nell’ animo del duca a così dure strettezze ridotto dalle armi della repubblica. Un secreto maneggio del re di Napoli, di accordo con quello di Spagna, giunse a staccare il papa Sisto IV dalla lega, eli’ egli stesso aveva proposto e desiderato colla signoria di Venezia contro il duca di Ferrara (2), e lo indusse invece ad associarsi al parlilo dei nemici di quella ed a farlesi egli pure nemico. Infatti i due summentovati sovrani gli avevano spedilo ambasciatori, ed altrettanto avevano fatto quasi tutte le altre potenze (i) Nella pag. 126 del tom. IV. dietro, particolarmente nel cap. II, alla (a) Ved. ciò che ne dissi nelle pag. ad- pag. 8.