560 LIBRO XXVIII, CAl'O LXXIX. ebbe luogo che nelle guerre di Cipro e di Candia molti anni dopo; esollanto per gl’impieghi secondarii, non mai per le supreme cariche o dignità. Ed anche poi con quali riserve! ... Un decreto del Consiglio dei X, per portarne un esempio, concesse a dieci nobili, che avevano già compiuto i treni’ anni, di entrare tra i senatori, mediante lo sborso di duemila ducati ; ma per un anno solo, e senza poter dare voti. Per queste ed altre simili contribuzioni avveniva, che la repubblica nostra anche nelle più stringenti angustie, avesse sempre a sua disposizione quanto mai denaro gli poteva occorrere ; laddove gli altri principali non avevano mai denaro bastante a soddisfare alle spese, che dall’enormità e lunghezza delle guerre venivano ingojate. Perciò eruditamente scriveva il Robertson (1) : « Durante la guerra, che sostenere dovette contro i principi con-» giunti per la lega di Cambrai, Venezia prelevò tali somme, che ■ anche ai di nostri sarebbono avute in conto di prodigiose : e • intanto che il re di Francia pagava pel denaro, ch’era obbligato • a prestanziare, 1’ esorbitante interesse del quaranta per cento, • intanto che l’imperatore, detto Massimiliano pochi denari, cercava • a prestito e nessuno voleva fidare in lui, i veneziani trovavano » quanto denaro loro occorreva pel tenue interesse del cinque » per cento. » Terminala così questa funestissima guerra, che durò otto anni e che costò alla repubblica immensi tesori, tutte le città ritornarono all’ obbedienza di lei, e le spedirono solenni deputazioni a Venezia per attestarle il loro sincero attaccamento e la costante loro devozione. (i) Introduz. alla Stor. di Carlo V. FINE OEL SETTIMO VOLUME