1 7G LIBRO XXVI, CAPO XXII. repubblica di Venezia vi assistettero il marchese di Mantova e Bernardo Contarmi. Fuconchiusoe stabilito di scambievole accordo, — che Novara sarebbe restituita al duca di Milano; che i castelli di Genova sarebbero consegnati, come in deposito, al duca di Ferrara, per essere dopo due anni restituiti al duca di Milano, purché avesse adempiuto gli obblighi suoi verso la Francia nella qualità dì suo feudatario per gli stati di Genova; che il duca di Milano non darebbe giammai veruna assistenza alla casa di Aragona, per sostenerne le pretensioni alla corona di Napoli ; eh’ egli, per non far onta al re di Francia, si staccherebbe dalla lega del papa,dell’imperatore, del re di Spagna e della repubblica di Venezia; che darebbe passaggio sul suo territorio alle truppe francesi destinate pel regno di Napoli, e che, quando il re vi fosse andato in persona, egli lo avrebbe accompagnato e proietto colle sue genti ; che se i veneziani avessero assunto colle armi la difesa della casa di Aragona, egli si sarebbe dichiaralo contro di essi ; e finalmente, che se il duca di Milano adempisse fedelmente le condizioni di questo trattato, il re non avrebbe prestato a discapito di lui veruna assistenza al duca di Orleans. La convenzione fu sottoscritla dal re Carlo e dal duca di Milano il dì 50 ottobre. Nulla più impedì a quello il suo ritorno in Francia; nulla più spinse questo a macchinazioni ed ostilità; pronto ad osservare le condizioni convenule, finché gli fossero riuscite vantaggiose; disposto a violarle quando ne avesse trovato il suo interesse. I veneziani domandarono tempo a deliberare prima di conchiudere con Carlo qual si fosse trattalo : 1’ ambasciatore Comines fu rimandato a Venezia, per trattare presso la repubblica le convenienze del re.