250 LIBRO XXVII, CAPO XXVII. » a condiscendere a suoi proprii interessi (1). Il Borgia adunque » persuase il re Lodovico, che conquistato il ducato di Milano gli » dasse valevoli ajuti per ridurre apparentemente all* ubbidienza » della santa Sede, ma realmente in di lui potere, le città tutte » della Romagna. Ottenne inoltre dal re grado distinto militare, • grossa pensione ed il titolo di duca Valentino, o sia di Valenza » nel Delfinato, e fu stipulato il matrimonio di esso Borgia con » una figlia dell’ Alibret del sangue reale di Francia. Seguita indi » a non molto la conquista del ducato di Milano, instò papa Ales-» sandro, e condiscese Lodovico, a spedire molte milizie francesi » e svizzere in soccorso del duca Valentino, che si accingeva alla • meditata impresa di conquistare la Romagna, rinnovando gli » esempii di Ezzelino, di Uguccione, di Castruccio e di parecchi » altri venturieri italiani, che ne’ precedenti secoli da piccioli e » bassi principii salirono a formidabile potenza. » Ed ecco di qua incominciata una guerra contro la repubblica di Venezia : guerra a favore del Borgia, sostenuta colle armi dal re di Francia. 1 soldati di lui di concerto e d’intelligenza con Caterina Sforza, vedova di Girolamo Riario, la quale era signora d’ Imola, entrarono nella Romagna e s’impadronirono di questa città. Poi s’ impadronì il Borgia della città di Pesaro, togliendola a Giovanni Sforza. Questo Giovanni Sforza, venuto a Venezia, ne promise la sovranità alla repubblica nostra, a patto che quel dominio gli fosse contraccambialo col possesso di un qualche castello entro lo slato veneziano. Ed il patto era stato anche conchiuso. Ma lo Sforza, non guari dopo, cadde in disgrazia del senato, perchè aveva accolto nel suo palazzo un ambasciatore turco, diretto a Lodovico Sforza per infervorarsi a vicenda a mantenere la guèrra contro i veneziani. Perciò fu troncata con Giovanni ogni corrispondenza; anzi egli stesso fu licenziato subito da Venezia. Intanto il Borgia continuava più facilmente nelle sue conquiste (i) Domila, Rivoluz. d'Ital., lib. XIX, cnp. V,