anno 1512. 489 Tranquillato così Io spirito del pontefice, potè incominciare, il dì 5 maggio, il concilio di Laterano : nella quale occasione, in mezzo alla solennità dei sacri riti, stipulò il trattato di lega con Enrico Vili, re d’Inghilterra, e mandò ambasciatori suoi e svizzeri e veneziani ad incontrare gli svizzeri, i quali in numero di diciolto mila venivano ad unirsi all’ esercito della repubblica di Venezia presso i confini del veronese. Al solo spargersi della fama di questo arrivo, furono con tutta facilità ricuperati dai veneziani Valeggio e Peschiera ; ritornarono alla devozione della repubblica lutti i castelli, eh’ erano sul lago di Garda; cosicché le truppe confederate, non trovando impedimento veruno, proseguirono la loro marcia alla volta di Cremona. Nel viaggio ricuperarono Soncino e Caravaggio, cui il cardinale legato presidiò di guarnigione pontifizia, ricusando di lasciarne il possesso ai veneziani, benché contro la fede dei palli. In seguito a tutti questi vantaggi, le armi della repubblica ne ottennero degli altri ancora. Imperciocché tutte le terre lungh’esso 1’ Adda ritornarono alla obbedienza di lei; e similmente la città di Bergamo ; nel mentre che anche Bologna sottraevasi dalla sudditanza francese ed innalzava le insegne papali. CAPO XLIX. 1 francesi abbandonano la Lombardia. Luigi XII vedeva minacciate le sue frontiere dalle armale inglesi e spagnuole, e fu costretto perciò a richiamare in Francia la maggior parte delle sue truppe, che combattevano in Italia. Per questo assottigliamento deH’escrcito, il signor de la Palice, eh’ era rimasto a custodia del milanese, non era in caso di opporsi all’ u- nione delle truppe svizzere e delle veneziane. Egli aveva appena seimila fanti e mille uomini d’arme; nè potendo quindi battere la campagna, s’era trinceralo da prima in Ponlevico, poi erasi ritirato vol. vii. 02