anno 1515. 499 guerra. La concorrenza delle nazioni straniere per soggiogai^ l’Italia gli fece temere, che qualunque fosse stato il partito vincitore, esso varrebbesi della vittoria per opprimere i più deboli : vedeva con tuttociò dilatalo il dominio della Chiesa ed accresciuto il credito della santa Sede per le inclinazioni guerriere del suo predecessore; e queste riflessioni lo determinarono a non darsi troppa fretta per ottenere la pace. CAPO LIV. I veneziani conchiudono l’alleanza col re di Francia. Nel framezzo, che corse tra la morie del papa Giulio II e r elezione di Leone X, fu conchiuso il trattato di alleanza tra la repubblica di Venezia ed il re Luigi XII. Del quale trattato la sostanza era questa: ■— « Che vi è pace amicizia e lega perpetua offensiva e difensiva tra Luigi XII e suoi successori e la serenissima repubblica di Venezia, lasciando luogo onorifico di entrare anche al sommo pontefice ; Che l’uno e 1’ altro si porgeranno reciproco e vigoroso ajuto per riacquistare, il re di Francia il ducato di Milano con tutte le città, terre e castella, che gli appartengono, i veneziani tutte le città, terre e castella, che possedevano innanzi a quella guerra, tranne che la città di Cremona colla Gera d’ Adda e luoghi appartenenti, i quali dopo la guerra contro Lodovico il Moro erano state per trattato cedute dal re alla repubblica, debbano ora restare sotto la»dizione del re e formar parte del ducato di Milano, delle quali la repubblica di Venezia rinuncia ogni sua ragione e diritto in perpetuo al detto re e a’ suoi successori tanto maschi che femmine; Che le città di Crema, Bergamo, Brescia con tutte le loro appartenenze ritorneranno sotto il dominio veneto, ed il re rinuncia per sé e suoi successori ad ogni ragione o diritto che potesse avere sulle medesime; Che dall’ una e dall’ altra parte sarà fatta perdonanza e restituzione di beni a quei dei loro sudditi,