ANNO 1510. 117 » similmente la clemenza, dalla quale fu poi esaltato insino al cielo » e fatto divino il nome suo, più perpetuata appresso ai posteri la » sua memoria, che dalle armi. Vicenza, città antica e chiara, e » già piena di tanta nobiltà, c in mano tua : da te aspetta la sua » conservazione o la sua distruzione, la sua vita, o la sua morte. » Muovati la pietà di tante persone innocenti, di tante infelici donne » e piccoli fanciulli, i quali quella calamitosa notte, e piena d’iu-» sania e di errori, non intervennero a cosa alcuna e i quali ora » con pianti e lamenti miserabili aspettano la tua deliberazione. » Wanda fuori quella voce tanto desiderata di misericordia e di • clemenza, per la quale, risuscitata l’infelicissima patria nostra, » ti chiamerà sempre suo padre e suo conservatore. • Questo discorso, che, secondo si dice, pronunziarono gl’ inviati vicentini dinanzi ai generali dei due eserciti, non destò verun sentimento di compassione nell’ animo del luogotenente imperiale, nè lo distolse punto dalle misure di fierezza, a cui aveva già determinato di abbandonarsi. Non volle anzi neppure dar loro risposta col suo labbro ; fece loro rispondere da un suo uditore in questa sentenza (1) : « Non crediate, o ribelli vicentini, che le lusinghevoli • parole vostre siano bastanti a cancellare la memoria dei delitti » commessi in grandissimo vilipendio del nome di Cesare; alla cui » grandezza e alla benignità, con la quale vi aveva ricevuto, non » avendo rispetto alcuno, comunicato insieme da tutta la città di • Vicenza il consiglio, chiamaste dentro l’esercito veneziano; il » quale, avendo con grandissima difficoltà sforzato il borgo, diffi-» dando potere vincere la città, pensava già di levarsi. Chiamastelo • contro alla volontà del principe, che rappresentava T imperio di » Cesare ; costringestelo a ritirare nella fortezza, e pieni di rabbia » e di veleno saccheggiaste le artiglierie e le munizioni di Cesare: « laceraste i suoi padiglioni, spiegati da lui in tante guerre e glo-» riosi per tante vittorie. Non fecero queste cose i soldati veneziani, (0 Presso il Guicciardini, luog. cit.