iOS LIBRO XXV, CAPO XXX. » Che la della illustrissima Signoria debba restituire alla sacra » maestà del re di Napoli, termine due mesi, Gallipoli con tutte » le altre terre e castella, che sono state prese in questa guerra » nella Puglia, accordandosi il termine al doge e Signoria di Ge-» nova di un mese dopo pubblicata, per entrare in questa pace. » Che il signor Roberto di san Severino rimanga capitano * generale delle genti a cavallo ed a piedi di tutta 1’ Italia, ed ab-» bia all’ anno ducati cenloventimille ; cioè, dal pontefice ducali » diecimille, dal re di Napoli ducati diecimille, dalla Signoria di » Venezia ducali cinquantamille, dal duca di Milano ducati qua-» rantamille e dai fiorentini diecimille. » Che questa pace sia perpetua, ferma, stabile e salda tra la » santità del noslro signor Sislo quarto pontefice e successori, la » sacra maestà di Ferdinando re di Puglia e Sicilia, l’illuslrissi-» mo duca di Milano, la repubblica di Fiorenza e T illustre signor » Ercole marchese di Ferrara con gli altri aderenti e collegati con » queste potenze per una parte, e la illustrissima Signoria di Ve-» nezia per 1’ altra parte. » ìtem, fanno insieme lega perpetua conira cadauno, che tanto » in Italia, quanto appresso gli oltramontani promovesse guerra. » Alla quale compendiosa esposizione del trattato aggiunge il Sanudo per testificare la fedeltà sua in compendiarlo, « che altri » capitoli vi sono posti con ordine ed altre parole differenti da que-» ste, ma la vera e certa sostanza senza alcuna passione e per la » sola verità ho qui portalo. » Ponendo menle gli storici, persino quelli di Ferrara, alle condizioni di questa pace, vi (anno varie considerazioni e vi traggono gravi conseguenze. Trovo infatti nel Frizzi, storico ferrarese, che il Trotti, incaricato del duca Ercole, nel giorno stesso in cui la si conchiuse « protestò in forma legale contro i gravissimi pregiudizi » del suo signore, ma ciò, non ostante, o prima o dopo che fosse, » intervenne alla stipulazione dell’ istromento. t Ed aggiunge poscia : « Neppure il marchese di Mantova Francesco li, succeduto