anno 1508. 299 Trivulzio, nè si potevano muovere per alcun Iato. L’imperatore s’ era ritirato a Trento, e le truppe incominciavano a sbandare ed a scemare di numero : anche i sussidii promessi a Massimiliano dalla dieta di Costanza cessarono, perchè i sei mesi erano già trascorsi. A questa condizione ridotto il nemico, non sarebbe stata difficile una solenne vittoria, con sommo disonore di quel sovrano: ma la poca lealtà del re di Francia, il quale godeva di vedere assicurati i suoi stali milanesi a tutto peso della repubblica, ne fu di ostacolo. Massimiliano umiliato propose maneggi di pace per mezzo del vescovo di Trento : nè fu tardo il senato ad acconsentire che se ne parlasse. Si unirono pertanto ai confini della Germania gli ambasciatori di lui e di Luigi XII e Zaccaria Contarmi per conto della repubblica. Dopo molti contrasti, fu segnata una tregua di tre anni tra l’imperatore dall’ una parte, i veneziani, i francesi, gli spagnuoli e i rispettivi confederati dall’ altra. La principale condizione di questa tregua si era, che ognuno ritenesse tutto ciò che attualmente possedeva, con facoltà di fortificarlo a piacere. L’ambasciatore del re di Francia ricusò di sottoscrivere, adducen-donc a pretesto, che voleva aspettare su ciò la deliberazione del suo signore, il quale desiderava, che nel trattato fossero compresi altresì gli stati suoi fuori dell’Italia. La repubblica tuttavia, riflettendo, che la sua alleanza con Luigi XII non si riferiva che ai soli stati dell’Italia, non tardò a conchiudere il trattato, facendovi aggiungere un particolare articolo, che concedeva al re di Francia la facoltà di farvisi comprendere entro il termine di quattro mesi. Fu perciò sottoscritto il trattato addì 20 aprile 1508. La tregua fu osservata per parte dei veneziani così fedelmente, che avendo 1’ Alviano, non consapevole della conclusione del trattato, continuate le ostilità nell’Istria mediterranea, ed avendo ivi occupato Postrina, fu subito restituita a Massimiliano. Gli altri acquisti, che oltre le fortezze e le terre si estendevano a cento miglia di ampiezza, furono muniti con forti presidii, ed il senato vi spedì a