ANNO lilS'l. 105 C A P 0 XXX. Si conchiude la pace coi veneziani, La pace adunque fu conchiusa il dì 7 agosto, alle Chiaviche Ira Bagnuolo e san Zeno, nel territorio bresciano, coll’ intervento di tutte le parli contraenti, e malgrado le opposizioni dì Sislo IV, il quale, per mezzo del vescovo di Tolentino, fece intendere agli alleali, non essere meritevoli di ottenerla i veneziani, dai quali ognuno di loro era stalo offeso e i quali avevano violalo le leggi divine ed umane, disprezzando li monitorj di lui e 1’ interdetto, ed arrogandosi le rendite dei beni ecclesiaslici. Ma questa circostanza narrata da varii storici, verrebbe smentita da ciò che narra invece il nostro Sanudo, cronista contemporaneo ; dal quale anzi apparirebbe, che il maneggio dei veneziani per indurre gli animi degli alleali alla pace, avesse incominciato col guadagnarsi la buona disposizione del papa. Ecco infalli le parole slesse del diligente scrittore (I): « Quelli della lega vedendo, che il duca di Calabria • non riusciva come si sperava, a fronte di avere molla potenza, • e che li nostri in questo anno avrebbero potuto resistere conlro » le sue forze, non arridendo ad essi la sorte; il pontefice comin-» ciò a far conoscere, che amava ridonare la pace all’Italia. Scrisse » adunque breve ai veneziani, e questi, secondo la consueludine • apostolica, benedice e conforta alla pace. Il merito di tale pro-» cedura dar si deve, alìi nostri cardinali patrizj ed all’arcivescovo • di Antivari primo promotore di queste disposizioni. Allora lutti » ragionarono di pace, e questa si aspettava. In ogni luogo si lace-» va di fare novità alcuna; andavano lettere alle potenze d’ Italia, » acciò la pace avesse effetto, e così per obbedire al sommo pa- • store de’ cristiani si continuava in questi maneggi. Li nostri del (i) aSel lib. Ili de’suoi Commentarli della guerra di Ferrara, pag. ili. VOL. VII.