286 LIBRO XXVII, CAPO XXXVI. » invasione. I nostri stati gli convengono meglio di quelli di Milano. • E s’ egli, che tanto desidera di calare in Italia, vi sarà costretto » da noi, potete voi dubitare che non si cangi a questo disegno? » Noi dobbiamo cercare la nostra sicurezza nella inimicizia di que- * sti due principi e nell’ interesse assai manifestò, che hanno, di » non lasciarsi a vicenda ingrandire, massime nella somma vici-» nanza dei possedimenti: ciò è verissimo. Eppure il passato ci » deve ammaestrare a non far più conto alcuno di questa malle-» veria. Di già due volte si sono accordati per ¡spogliarci, c noi » ne abbiamo schivato il pericolo per combinazioni fortuite : ma » il pericolo, per quanto mi sembra, sussiste tuttora. L’imperatore » dev’ essere inasprito contro il re, che ha violato il trattato di » lìlois : lo so, e mi affiderei alla sua collera se non sapessi quanto » sia egli mutabile, quanto impaziente di mettere il piede di qua » dell’Alpi, e quanto bisognoso di procacciarsi unJ amicizia avanti » d’intraprendere questa conquista ; la quale egli cercherà, nè » può trovare che quella del re o la nostra. Se noi se ne rifiutiamo, » il re non è più il suo offensore; egli è un’altro degli ajuti che gli » sono necessarj. I molivi, che potrebbero alienare il re di Francia » da questa unione con Massimiliano, sono forse di somma difficol-» tà ; ma non tali per altro, a mio credere, da potercene riputare » al sicuro : temerà, che noi non ci leghiamo coll’ imperatore con-» tro di lui, e perciò procurerà di prevenirci ; d’altronde egli non » ha alcuna cosa da guadagnare contro l’imperatore, il quale non » possede nulla in Italia; bensì le nostre provincie fiorentissime » gli e ne ponno essere un poderoso iucentivo. Lo solleciteranno » a ciò gli stessi milanesi, a cui dispiace cotanto lo smembramento » .del loro stato : lo solleciteranno i fiorentini, che sono in sì alla » stima presso di lui, il duca di Ferrara, il marchese di Mantova, » nostri vicini ; il re di Napoli, con cui si è di fresco riconcilialo » ed a cui tanto sta a cuore di ricuperare i porti, che noi occupia-» mo nel suo regno ; il papa finalmente, il quale soffre di mal » animo il dominio nostro in alcune città della Romagna. A queste