304 LIBRO XXVIII, CAPO I. Grecia, ad onta che il turco le avesse tolto gran parte delle sue antiche conquiste, dell’ isola di Candia, di Cipro, di Corfù, di Zante, di Cefalonia. Tutti questi domimi, che sembrano a prima vista dispersi cotanto e lontani dalla suprema sede dello stato, erano però uniti insieme, a guisa di una continuata provincia, per mezzo della navigazione, la quale tra i veneziani era in fiore così, che non v’ era al mondo chi gli uguagliasse. E scorrendo essi da padroni il golfo Adriatico, quasi proprio canale, traevano piuttosto comodo, che non discapito, dalla locale .separazione di tante provincie loro soggette. Gli eserciti della repubblica erano abbastanza numerosi e ben condotti. L’ arsenale di Venezia era riputato allora, e con ragione, una delle maraviglie del mondo. « I legnajuoli di questo arsenale, • scrive il Dubos (1), sapevano fare de’ navigli, la fabbrica dei » quali era un’ arte ignorata dagli altri, e luttociò, che può entrare » negli attrezzi della navigazione vi si fabbricava assai più per-» fetto, che altrove. I marinaj, eh’ erano messi su questi navigli, » erano i più sperimentati della cristianità. Le ciurme delle galere » veneziane, composte in gran parte di cipriotti, di eandiotti e di » schiavoni, popoli nerboruti e resistenti alla fatica, erano supe->> riori eziandio alle ciurme delle galere della religione gerosoli-» mitana. » E inoltre, un commercio il più florido, che fosse allora in Europa, e che si dilatava, siccome altrove ho notato, dai porli dell’ Inghilterra sino a quelli del mar Nero e dell’Egitto, era una sorgente inesausta di tullociò, che avesse mai potuto bisognare al corredo delle armate : il quale commercio stesso aveva introdotto 1' opulenza nella dominante già ricca, e le pubbliche imposizioni, senz’ essere gravose al popolo, arricchivano strabocchevolmente 1’ erario. Rendite così pingui somministravano alla repubblica i mezzi (>) Storia della lega fatta in Cambiai, Anversa, 1718, pag. 2.