392 LIBRO XXVIII, CAPO XVIII. » congiunte in modo tutte le parti sue, che in un tempo medesimo » si gode la comodità dell’ acqua e il piacere della terra; sicura, t per non essere posta in terra ferma, dagli assalti terrestri ; e » sicura, per non essere posta nella profondità del mare, dagli » assalti marittimi. E quanto sono maravigliosi gli edifizi pubblici » o privati, edificati con incredibile spesa e magnificenza e pieni » di ornatissimi marmi forestieri, e di pietre singolari, condotte » in questa città da tulle le parti del mondo; e quanto ci sono ec- » celienti le pitture, le statue, le sculture, gli ornamenti dei mosaici » e di tante bellissime colonne e di altre cose simiglianti! E quale • città si trova al presente, ove sia maggiore concorso delle na- * zioni forestiere, che vengono qui, parte per abitare in questa » libera e quasi divina patria sicuramente, parte per esercitare i » loro commerci ? Onde Venezia é piena di grandissime merca-» tanzie e faccende, onde crescono continuamente le ricchezze dei » nostri cittadini, onde la repubblica ha tanta entrata nel circuito » solo di questa città, quanta non hanno molti re degli intieri regni » loro. Lascio andare la copia dei letterati in ogni scienza e fa- • coltà, la quantità degl' ingegni e la virtù degli uomini, dalla » quale, congiunta con le altre condizioni, è nata la gloria delle » cose fatte maggiori da questa repubblica e dagli uomini nostri, * che dai romani in qua abbia fatto patria alcuna : lascio andare » quanto sia maraviglioso vedere in una città, nella quale non * nasca cosa alcuna e che sia pienissima di abitatori, abbondare » ogni cosa. Fu il principio della citlà nostra ristretto in su questi » soli scogli sterili e ignudi, e nondimeno distesasi la virtù degli • uomini nostri prima . ei mari più vicini e nelle terre circostanti, » dipoi ampliatasi con felici successi nei mari e nelle provincie più » lontane, e corsa insino nelle ultime parti dell’ Oriente, acquistò » per terra e per mare tanto imperio e tennelo sì lungamente e » ampliò in modo la sua potenza, che, stata tempo lunghissimo » formidabile a tutte le altre città d’ Italia, sia stato necessario, » che ad abbatterla siano concorse le fraudi e le forze di tutti i