f|()6 LIBRO XXVIII, CAPO XXXVIII. In onla a tante difficoltà, il papa insistette nella sua risoluzione di voler andare al campo egli stesso: e vi andò pochi dì appresso. Appena giuntovi, piantò il suo alloggio in una casella di un villano, solioposta ai colpi delle artiglierie nemiche: tanto era essa vicina alle mura della Mirandola. Da quel punto, coperto di elmo e di corazza, sempre a cavallo ed alla testa deJ suoi soldati, eh'erano un miscuglio di romani, napoletani, veneti, greci, dalmati, turchi, gli animava colla promessa del saccheggio, pressava i lavori, dirigeva le balterie, ned eravi fatica o pericolo, a cui non pigliasse parte. « Era » certamente cosa notabile, scrive il Guicciardini (I), e agli occhi » degli uomini molto nuova, che il re di Francia, principe secolare, » di età ancora fresca, e allora di assai prospera disposizione, nuli trito dalla giovinezza nelle armi, al presente riposandosi nelle » camere amministrasse per capitani una guerra fatta principal-» mente contro a lui : e da altra parte vedere, che il sommo pon-» tefice, vicario di Cristo in terra, vecchio ed infermo, e nutrito » nelle comodità e nei piaceri, si fosse condotto in persona a una » guerra suscitata da lui contro ai cristiani, a campo a una terra » ignobile, dove sottoponendosi, come capitano di eserciti, alle » fatiche ed ai pericoli non riteneva di pontefice altro che 1’ abito » e il nome. » Male a proposito scrisse il Darò, per mero talento di porre in derisione il pontefice, che la città della Mirandola assediata da un papa, era da una donna difesa, la contessa della Mirandola. Non ne governava le difese la contessa Pico, vedova del conte Lodovico e tutrice dei figli suoi, come il francese storiografo vorrebbe far credere; ma 11’era governatore Alessandro Triulzio, nipote di Gian-giacomo e cugino della contessa. Le opere intanto dell’ assedio proseguivano lentamente, a cagione della neve, che densissima continuava tuttavia a cadere e che impediva il lavoro dei guastatori; ed inoltre perchè gli assediami (i) Lib. 9, cap. IV.