52 LIBRO XXV, CAPO X. regolava ; tuttociò aveva, almeno apparentemente scemato l’ardore dei nostri comandanti circa la conquista del ferrarese e della sua capitale. D’altronde minacciavano eglino assai più le terre del duca Ercole dalle parti inferiori del Po di Volano e di Primato. Ne temevano assai più da questa parte anche i nemici. Perciò avevano progettato di chiudere il primo a san Giorgio, al di sotto del ponte, peri imore della flotta veneta che stava a Tieni; e ne cominciarono 1’ operazione il dì 10 ottobre: ma il duca, benché malato, ne vietò il proseguimento. Si contentarono perciò di chiudere il taglio, che i nostri avevano fatto nell’ argine di Francolino. E nel mentre che attendevano a questo lavoro, rimase preda dei veneziani Marsilio Costabili giudice d’ argine, cui per altro liberò ben presto con sagace stratagemma Cristoforo da Montecchio. I veneziani intanto entrarono d’ improvviso nel Po di Primato, con sessanta legni di varia portata, dugento cavalli e cinquecento fanti, sotto il comando di Vettor Soranzo. Fu preso il castel di sant’ Alberto da una squadra di quattrocento stratioti a cavallo, c vi fecero prigioni alquanti corazzieri, che vi erano dentro a presidio : ed in seguito, sopraggiunti nuovi rinforzi alle genti veneziane, piantarono il campo a Filo, donde, 1’ ultimo giorno di ottobre, espugnarono la bastia di Zanniolo e se ne fecero padroni. Diressero poscia i loro sforzi contro Argenta ; ma riuscirono inefficaci, perchè Tito Strozzi, che vi era a custodia, ricevè ben presto un soccorso di 2000 soldati, milanesi e ferraresi, divisi in dodici squadre, con alquanta artiglieria, condotti da Nicolò da Correggio, da Sigismondo d’ Esle, da Pier Bergamino e dal conte Ugo Sanseverino. Giunti colà, volle Sigismondo ricuperare la bastia di Zanniolo; perciò, uscito di Argenta il dì 6 novembre con dieci squadre, assalì le genti della repubblica presso a san Biagio e le danneggiò gravemente, col larvi dugento prigionieri ; ma scesi i suoi soldati da cavallo per raccogliervi il bottino, ricomparvero i nostri allo