ilOO LIBRO XXVIII, C.VPO XIX. » allo imperatore così : che voi avete chiamali i vostri capitani, i » quali sono deliberati di fare la sua volontà; ben egli sapersi che » il re loro signore ne’ suoi ordini non ha persona che non sia gen-» tiluomo, mescolargli fra la pedonaglia tutta di bassa gente, valere » quanto non fare alcuna stima di loro; ma anch’ egli avere molti » conti, signori e baroni della Germania; gli metta a terra colla » gente d’arme di Francia, la quale ben volentieri marcerà innanzi, • poi verranno li lanzichinecchi se bene lo crede. » Dalle quali parole è fallo palese abbastanza, esservi state gelosie e gare tra la nobiltà di Francia e i baroni della Germania ; ed essere stato questo il motivo, per cui riuscì male quell’ impresa. Anche il da Porlo, scrittore contemporaneo e testimonio dei fatti, ci diè notizia di tali dissapori Ira le due nazioni, così scrivendo (1): « I francesi, in dispregio dei tedeschi, hanno a dì passati sbara-» gliato un’ adunanza di molti paesani che verso Campo san Piero » si erano in alcune paludi falli forti, e impedivano le vittuarie al » campo imperiale e ’1 saccomano da quella parte ; e perchè ciò • non avevano potuto far i tedeschi, ne sono stale tra i capitani • male parole ; ond’ è molto cresciuto 1’ odio tra loro e potrebbe » questo per avventura essere la salute dell’ assediata città. » E lo fu di fatto, come s’ è veduto di sopra. CAPO XIX. I veneziani ricuperano le loro città. La felice riuscita della difesa di Padova e lo scorno avutone dall’ imperatore Massimiliano, r esero così lieti i veneziani, che ricusarono persino di aderire alle istanze di lui, il quale in sull’ allontanarsi da quell’ assedio fece propor loro una sospensione di offese. Eglino anzi, approfittando e della partenza dell’ esercito di (') Leu. XXI.