anno 151b. Sh7 Possessore il re Francesco I di lutto il ducalo di Milano, fu costretto Massimiliano Sforza ad entrare in accordi con esso : e l’accordo si fu, che si contentasse di una onorevole pensione, e passasse a terminare i suci giorni in Francia. CAPO LXXV. Vantaggi dei veneziani. Francesco I non corrispose, con prontezza uguale a quella dei veneziani, a difendere la repubblica e ad ajutarla a ricuperare i suoi dominii di qua dell’ Adda; sebbene da quattro ambasciatori, che il senato gli aveva apposiiamente spediti, ne fosse con grandi istanze sollecitato. Bartolomeo d’Alviano, senza per altro aspettare l’assistenza, a cui la repubblica aveva diritto, si accinse colle sole sue genti a ricuperarle i luoghi perduti. Prese Bergamo, senza spargimento di sangue : poi si accinse ad occupare Brescia. Ma la sorte non volle concedergli il vanto di coronare con questa le sue gloriose imprese. Sfinito per le fatiche, particolarmente dell’ultima battaglia, terminò isuoi giorni, dopo avere consumato venti anni nel servizio della repubblica, la quale riconoscente ne onorò decorosamente la memoria. Ne fece trasferire il corpo a Venezia, per prestargli con magnifiche esequie gli estremi uffizi. Fu necessario perciò ottenere dal generale austriaco, che teneva Verona, un salvocondotto per lo passaggio ; cosicché anche morto Bartolomeo d’Alviano passò come in trionfo tra le schiere nemiche, accompagnato e corteggiato da grande numero di uffiziali e soldati del suo esercito. In luogo del defunto capitano generale, il senato sostituì al supremo comando dell’armata di terra il francese Gianjacopo Triulzio; il quale ponendo mente alle gravi difficoltà, che oppone-vansi all’impresa di riguadagnar Brescia, ne lasciò l’impresa e si volse invece a ricuperare Peschiera, Asola, Lonalo ed altre terre.