anno ISO 1—1503. 251) finalmente, con indescrivibile sfacci alaggine, gli Statuti dell’ inquisizione (1), manifestamente falsi ed immaginarli al rimpetto dei veri statuti, che qui possediamo. Ma poiché 1’ argomento merita da un lato più maturo esame, particolarmente per la incertezza dei cronisti nostri nel fissarne la vera origine, ed esige dall’ altro che se ne confutino le menzogne introdotte da colesti scrittori o piuttosto falsificatori della nostra storia ; perciò mi riservo a trattarne distintamente in apposito libro. Qui pertanto ricorderò l’innalzamento di Leonardo Loredan a doge successore del defunto Barbarigo. La sua scelta fu tranquilla ed unanime : cadde sopra un uomo, che aveva sostenuto di già importanti cariche della repubblica, e che aveva manifestato sempre sentimenti nobili, prontezza d’animo e perspicacia nel maneggio degli affari. CAPO XXIV. Danni del commercio veneziano in questo tempo. Non per anco era stalo eletto il nuovo doge, quando arrivarono lettere al senato, che gli davano avviso delle nuove scoperte tentale felicemente dai portoghesi e dagli spagnuoli ; del Capo, cioè, di Buona speranza e del vasto territorio di America. Quanto riuscissero queste dannose al commercio dei veneziani non è a dirlo. Fin qui avevano essi avuto la primazia sopra tutte le altre nazioni del mondo, si per la estensione di quello e sì per la sua floridezza. La navigazione dei veneziani dev’ essere considerata, come osserva eruditamente il Tentori, sollo triplice aspetta : come pubblica, cioè; come privata; e come interna. La pubblica era quella, che si esercitava sulle pubbliche galere, dette di mercato; e queste servivano ai viaggi di Alessandria, di Bairut, di Aleppo, della (i) Tom. X, pag. 133—2\\.