anno 1508. 317 stato, porsero al Caroldo occasione di farvi serie considerazioni e di trovarvi un ragionevole filo, per cui entrare alla chiara notizia di un mistero, che volevasi tener tuttora nascosto. Egli ne scrisse subito al senato, il quale, col sussidio di questo indizio, ne seppe tosto trovare degli altri; sicché non rimase più luogo a dubitare della verità del trattato. La certezza poi della conchiusa confederazione gli venne più chiara e più solenne dalla bocca stessa del pontefice Giulio II, il quale, fluttuando nell’ incertezza delle sue deliberazioni, non aveva per anco voluto acconsentire a sottoscrivere gli articoli della lega. Narrano gli storici nostri, che, sebbene il papa fosse ansioso di ricuperare le città della Romagna, eh’erano in potere dei veneziani, tuttavia non sapeva accomodare 1’ animo suo al pensiero della futura grandezza dell’imperatore Massimiliano e del re Luigi XII, e quindi gli riusciva di pena l’idea della distruzione di una repubblica, la quale sola poteva far fronte all’ingrandimento degli oltramontani in Italia. Perciò col mezzo di un greco, nominato Costantino Cominato, nemico implacabile dei francesi, ed intrinseco confidente stipendiato dall5 imperatore in Roma, fece avvertire Giovanni Badoaro, ambasciatore della repubblica, aggiungendo, che se fossero restituite al papa le due città di Rimini e di Faenza, il papa e 1’ imperatore si sarebbero ritirali da quella lega, e guarentirebbero Io stalo della repubblica; ma che se a questa restituzione non si avesse voluto aderire, anche il papa avrebbe ratificato colla sua sottoscrizione il trattato. So, che le circostanze di questa interposizione del papa sono narrate dai varii cronisti con molte particolarità e differenze; tulli per altro sono d’ accordo in commemorare la sostanza di un nuovo maneggio occulto, ordito da lui, per trovare un pretesto di far riuscire a nulla il traltato. Cerio è, che Giovanni Badoaro ne scrisse immediatamente al Consiglio dei dieci, il quale, conoscendo di già tutti gli articoli della lega, fu d’ avviso, che, senza perdere quelle città, avrebbe potuto facilmente far cangiare pensiero al volubile