anno 1505. 283 sospetto bastò per muoverlo a scrivere all’ imperatore Massimiliano e lettere e brevi contro i francesi, manifestandogli, che il re Luigi aspirava al dominio di tutta l’Italia, a danno dell’ impero di lui e della sovranità pontificia. Le quali insinuazioni non trovarono difficoltà nell’ animo di Massimiliano, già dispostissimo a pensar male del re di Francia, ad indurlo a staccarglisi affatto ed a farsi promotore e capo di una nuova lega dei principi dell’ impero contro l’ambizione francese. Gli unì pertanto nella dieta di Costanza e facilmente gl’ indusse al suo partito. CAPO XXXV. Contegno del re di Francia. Tostochò Luigi XII ebbe notizia di siffatte disposizioni, che si andavano formando contro di lui nella Germania ; tanto più, che quei principi avevano già proposto con maravigliosa prontezza considerevoli sussidii di gente e di denaro ; si occupò con altrettanto di sollecitudine a dissipare col fatto i sospetti, eh’ erano insorti a suo discapito in essi. Licenziò quindi l’esercito, che aveva formato per la spedizione di Genova; contento unicamente di avere ridotto ai suoi voleri quella città. Ritornò prestamente in Francia, e di là mandò a Costanza alquanti suoi confidenti, acciocché con tutta seeretezza si adoperassero a dissipare i sospetti dei principi ed a distorli dalla loro risoluzione. Nella quale circostanza non badò a spese né a maneggi, onde giustificare le sue azioni e purgarsi dalle accuse, eh’ erano state portate a suo discapito dinanzi all’ imperatore e al pontefice. Né riuscirono inutili i suoi tentativi ; imperciocché giuns’ egli a capo di raffreddare 1’ ardore dei principi della dieta, sicché i sussidii decretati a Massimiliano furono inferiori di molto a quelli, eh’ erano stati proposti nel primo impeto dello sdegno e dell’ ansietà militare. Tuttavolta l’imperatore si mantenne fermo nel suo