258 LfBRO XXVII, CAPO XXVIII. adoperasse in assistenza delta Chiesa per togliere di mano al Borgia le città e le terre, che sino ad ora aveva egli ingiustamente usurpato. Alle quali parole rispose il senato:— « Che la repubblica non credeva di aver punto offeso l’autorità e le ragioni della Chiesa romana nel ricuperare e trattenere quelle terre : tanto più che a ciò fare era stata esortata e stimolata dal pontefice stesso ancor cardinale, e che potendo dilatare gli acquisti sopra tutti i luoghi occupati dal Borgia, uomo scelleratissimo, non aveva voluto acquistar altre terre, se non quelle che prima erano tenute dai vicarj della repubblica romana, pronto il governo a continuarne nel possesso con questo titolo, o con qual altro fosse piaciuto al pontefice: che quanto alla domanda di assistenza per ricuperare alla Chiesa le città e le terre usurpate dal Borgia, le truppe e i capitani della repubblica erano posti a disposizione pienissima del pontefice, non avendo a cuore alcun’ altra cosa più dell’ onore e delTesaltamento della santa Sede, per cui volentieri il senato offeriva il sangue dei suoi cittadini, il suo erario, e tultociò in somma, che avesse di meglio, per fare sua propria la causa della Chiesa. » — Ned eravi dubbio, che il cardinale di san Pietro in Vincola, prima di diventare papa Giulio il non abbia stimolato i veneziani ad occupar quelle terre. Si raccoglie infatti dalle relazioni dell’ambasciatore della repubblica, residente in Roma, eh’ egli cardinale 1’ aveva esortato a scrivere al senato a nome suo, — « quanto sa-» rebbe stata degna cosa della repubblica togliere dalle mani del-» 1’ empio tiranno ciò che vi aveva rapito con fraude e con pessi-» me arti. » —Ma quando 1’ ambasciatore medesimo ripetè al papa Giulio II questo discorso del cardinale, il papa gli rispose : — » Essere assai diversa la (Condizione dei tempi ; e che ciò eh’ egli » poteva aver detto, come amico e come privato, non doveva es-» sergli di vincolo a parlar da pontefice » — (1). (i) Veti, il Diedo, Storia della llepub. di Ven., lib. XII], pag. 3G