anno 1482. 25 sopra i nemici, i quali, tra per la stanchezza, tra per le grida e gli urli, spaventati e spossati cominciarono ad abbandonare l’impresa e fuggire. I soldati del Malalesta si diedero allora ad inseguirli. Sopravvenne quinci con un drappello de’ suoi il duca di Melfi e trattenne i nostri a combattimento colle sue genti, finché vide arrivalo in salvo il duca di Calabria. Non di meno 1’ esercito, clic militava a favole del papa, fece molli prigionieri, tra cui parecchi capitani e capi di squadra. Molli anche ne rimasero feriti e molti caddero morti. Subito fu spedilo annunzio della ottenuta vittoria al pontefice e ai cardinali, con una lettera scritta dal comandante generale e portante la data Ex felicibus castris pontificiis apud campani nostrum. Entrò di poi Roberto Malalesta Irionfalmenle in Roma, montato sopra di un carro e menando seco la turba dei prigionieri, sulla foggia degli antichi trionfi. Sisto IV ne mandò sollecitamente notizia anche a Venezia, ove con grandissima allegrezza furono falli solenni ringraziamenti a Dio, e ne fu lieto c festoso il popolo tutto, come di vittoria sua propria. A proposito di queste allegrezze racconta il Laugier (1) : « Lo storico di Ferrara, eh’ era in Venezia quando arrivò questa » nuova, assicura che il giubilo de’ veneziani si manifestò con tra- • sporti, che assomigliavano a frenesia. Era io, dice, a vespcro nella » chiesa di san Marco. La fama di questa vittoria sparsa nella chiesa, » eccitò un rumore incredibile. Fu interrotta V uffiziatura dalle (/rida » di giubilo della moltitudine. Tutti uscirono dai loro luoghi per ab- • bracciarsi scambievolmente e per esaltare sino alle stelle il principe • di Rimini. » Sopravvisse di poco alla sua vittoria Roberto : morì in Roma per dissenteria, ed il papa gli fece fare magnifici funerali. Non aveva Roberto che un figlio solo, e bastardo, nominato Pandolfo : in morte lo istituì erede suo. Sisto IV, per onorare la memoria del genitore, che avevagli prestato sì grande servigio, diede a Pandolfo (t) Star. Veri., lib. XXVII. VOL. VII.