364 Sofferenza dell'ammiraglio Al ritorno di Ciano a Venezia l’ammiraglio ebbe l’ordine di procedere all’occupazione di Pola secondo ciò che stabiliva il patto di Londra, e diede le urgenti disposizioni per il convoglio che doveva muovere alle prime luci del 5 novembre, composto della vecchia “Saint Bon”, di alcune torpediniere, caccia, dragamine e “mas”. Cagni scelse come suoi collaboratori i tre fratelli Ciano: Alessandro, Arturo e Costanzo, oltre diversi ufficiali di sua fiducia, ciascuno con un preciso incarico prestabilito: il capitano Perricone come segretario, il maggiore Lenzini capo dell’ufficio civile, il comandante Foschini destinato alla difesa, il colonnello medico Cavalli ai servizi sanitari, il colonnello Ferri a quelli amministrativi. Il comandante Gre-net sarebbe rimasto di collegamento a Venezia. Altri col-laboratori lo avrebbero raggiunto in seguito. Era un vero e proprio governo autonomo che partiva pronto a funzionare secondo necessità, senza né ritardi né confusioni. Durante la notte fra il 4 e il 5 novembre il comandante Foschini fece affluire da Cava Zuccherina un migliaio di marinai del raggruppamento che aveva combattuto sul basso Piave, insieme a cento carabinieri e un battaglione del 2250 fanteria. Al mattino il convoglio giunto in vista della costa istriana si divise, perché le navi che portavano le truppe approdarono a Fasana da dove gli uomini furono avviati su Pola per via di terra. La marcia si svolse senza incidenti; nei pressi della città la colonna fu accolta dagli Italiani in delirio ma anche da certi reparti ex-austriaci, in prevalenza croati, che, sorpresi, fecero buon viso a cattivo gioco ostentando accoglienze di sforzato cameratismo con l’aria di considerare i sopraggiunti come ospiti innocui che non avrebbero mutata la situazione precostituita. Tuttavia, fra quattro mura, l’ammiraglio Koch rinnovò a Foschini’la sua protesta, naturalmente senza alcun risultato. Intanto il comandante Ciano era di ritorno nel canale di Fasana per riferire a Cagni sulla sua ambasceria. Conosciuto l’esito, l’ammiraglio ordinò alle navi di avanzare su Pola e trasbordò dalla torpediniera “64 P. N.” alla “Saint Bon” che alzò l’insegna azzurra con le stelle d’oro. Poco