anno 1509. 381 » darai; tulle le giudicheremo giuste, oneste, conformi alla equità » e alla ragione; ma forse noi siamo degni che da noi medesimi » ci tassiamo. Tornino con nostro consenso a te vero e legittimo » signore tutte le cose, che i nostri maggiori tolsero al sacro im-» perio ed al ducato d’Austria, alle quali cose, perchè vengano » più convenientemente, aggiungiamo tutto quello che possediamo » in Terraferma, alle ragioni delle quali, in qualunque modo siano » acquistate, rinunziamo. Pagheremo, olire a questo, ogni anno » alla maestà tua ed ai successori legittimi dell’ imperio in perpe-» tuo ducati cinquantamila : ubbidiremo volentieri ai tuoi coman-» damenti, decreti, leggi, precetti. Difendici, li prego, dalla inso-» lenza di coloro, con i quali poco fa accompagnammo le armi » nostre, i quali ora proviamo crudelissimi inimici, che non ap-» petiscono, non desiderano cosa alcuna tanto quanto la rovina » del nome veneziano ; dalla quale clemenza conservati chiamere-» mo te padre, progenitore e fondatore della nostra ciltà ; scrive-» remo negli annali, e continuamente ai figliuoli nostri i tuoi me-» riti grandi racconteremo ; nè sarà piccola aggiunta alle lue » laudi, che lu sia il primo, ai piedi del quale la repubblica ve-» neta supplichevole si prostra in terra, al quale abbassa il collo, » il quale onora, riverisce, osserva come un Dio celeste. Se il » sommo massimo Dio avesse dato inclinazione ai maggiori nostri, » che non si fossero ingegnati di maneggiare le cose di altri, già » la nostra repubblica piena di splendore avanzerebbe di mollo le » altre città dell’ Europa, la quale ora marcida di squallore, di » sordidezza, di corruzione deforme, d’ignominia e di vitupero, » piena di derisione e di contumelia, ha dissipato in un momento » 1’ onore di tutte le villorie acquistate. Ma perchè il parlare ri-» torni finalmente dove cominciò, è in potestà tua, rimettendo c » perdonando ai tuoi veneziani, acquistare un nome ed un onore » del quale niuno, vincendo in qualunque tempo, acquistò mai il » maggiore e più splendido. Questo niuna vetuslà, niuna più lunga » amichila, niun corso di tempo cancellerà dalle menti dei mortali;