Alla deriva 173 A tratti però lo assediava l’incubo: « Gli uomini dormono profondamente ed io veglio agitato dal pensiero del futuro. A momenti mi pare che ogni cosa debba finire in una catastrofe: esauriti i viveri, impotenti a continuare questa terribile lotta con la deriva, vedo a poco a poco delinearsi davanti ai miei occhi lo spettro del gelo e della fame... L’orrenda fine di De Long e specialmente quella della spedizione Greely si affaccia alla mia mente con tutti i suoi particolari raccapriccianti; e nell’infinito silenzio il mio occhio corre pietoso sui generosi compagni che giacciono accanto a me. Essi hanno come me ima famiglia che sta pregando per noi. E la molla potente dell’affetto innalza l’anima a Dio, la rende più forte e lo spirito rinvigorito esce vincitore da quell’istante di abbattimento. Lotteremo fino all’estremo e se dovremo soccombere, soccomberemo combattendo. Che Iddio ci protegga! » Ormai era trascorso il 22 maggio, giorno inizialmente previsto per il ritorno al capannone. Laggiù il Duca, già angosciato per la scomparsa del gruppo Querini constatata al ritorno di Cavalli, attendeva. Due giorni dopo « Peti-gax mi ha detto rispettosamente che essi credevano io nascondessi loro la verità a fin di bene e che era ciò che li rendeva sfiduciati. Avant’ieri esposi ai tre uomini le nostre condizioni per filo e per segno perché non mi pare più l’ora di fare delle barzellette. Questa uscita di Petigax dopo quarantott’ore mi dispiacque e gli dissi ciò che ne pensavo in proposito ». « È stata un po’ una sferzata, specialmente quella del coraggio, che Petigax ha sentito, e mi ha chiesto perdono dicendomi che aveva errato e confessandomi che si era lasciato mettere su da Fenoillet ». Il 2 giugno costui, « mentre si lavorava al passaggio di un canale ha fatto una piccola incartata che mi sono affrettato di mettere subito a posto perché non si ripeta e spero che sia cosi ». Il giorno prima Cagni aveva annotato nel diario questa frase improvvisa, come di intima invocazione: « Madonna della Pietà, protettrice di Courmayeur ». Sempre più impigliata nella mobile rete dei“canali, fra il progressivo disfacimento dei ghiacci, la pattuglia cominciò a risentire la penuria dei viveri. Eppure era già arrivata