ANNO H93. 1S9 altri; spargeva in tutti diffidenza, ed affettava nel suo contegno la più leale sincerità. Incominciò dal tentare il papa, siccome quello, che in tulli gli altri avrebbe potuto avere una efficace influenza. Lo contentò quanto ai castelli, e gli promise di dare in matrimonio al figlio cadetto di lui la bastarda sua figliuola Sancia, a cui assegnava in dote il principato di Squillace, ed al futuro genero assicurava una rendita di dieci mille ducati annui ed una compagnia di cento uomini d’ arme. Le quali proposizioni guadagnarono Alessandro per guisa, che gli promise in contraccambio di non prendersi nessun impegno colla Francia e di ajutarlo contro di essa, se ne venisse attaccalo. Altro linguaggio teneva Ferdinando collo Sforza. Lo accertava clic non lo inquieterebbe giammai circa il possesso del ducalo di Milano, per quante istanze gli e ne facesse pur sua nipote: lo poneva in diffidenza circa la lealtà del re Carlo Vili, mostrandogli che invece d’ esserne ajutalo prestava egli ajuto e sostegno alla sua progettala invasione, acciocché, venendo in Italia, un ostacolo di meno gli rimanesse da superare. Tultavolta Lodovico, benché non fosse leale nel suo trattare col re di Francia, pure non volle scioglierne l’alleanza: lasciò Ferdinando nell’ambiguità circa i suoi sentimenti; nulla conchiuse nè decise con lui. Rimanevano da tentare i veneziani, i quali, benché sapesse di averli assolutamente nemici, pure avrebbero forse potuto prendere in considerazione il pericolo, a cui correvano gl’ interessi di tutta 1’ Italia, ove si fosse lasciato libero 1’ ¡»"resso alle armate francesi. Ma Ferdinando non ebbe in risposta di questi suggerimenti nulla più che risposte generali e indeterminate. Rivolse allora le sue attenzioni sulla Francia, ove mandò ingenti somme di denaro da spargersi sui ministri e sui favoriti del re; acciocché, guadagnali questi, potesse ottenere, ch’eglino disto-gliessero il loro sovrano da un’ impresa così azzardosa. Ma nel tempo eli’ egli tirava queste fila in Francia, altrettanto faceva Carlo Vili in Italia c particolarmente presso la corte di ¡Napoli.