anno 1512. 485 fuori coraggiosamente le sue genti senz’ aspettare nè licenza né comando del viceré. Uscito appena, investi con grand’ impeto un piccolo corpo di francesi, il quale indietreggiò e si riebbe più volle. Alla testa di questo piccolo corpo era Gastone di Foix, a cui soccorso venne sollecito il duca di Ferrara. Fabrizio Colonna fu rispinto e rientrò disordinatamente nella trinciera per porsi in salvo, dopo di avere perduto una mela delle sue truppe. Questa disavventura fece perdere il coraggio al viceré di Napoli, il quale co’suoi prese la fuga ed andò a salvarsi in Ancona, inseguito da tutta la cavalleria nemica. Pielro Navarra fu il solo, che restasse fermo nelle sue trin-ciere colla cavalleria spagnuola. Gastone di Foix, quasi sicuro della villoria, attaccò allora le trinciere e dopo furioso combattimento le superò. Si riaccese allora ferocissima la zuffa, nella quale il duca di Nemours, percosso da quattordici ferite, cadde morto, nel fior più bello dell’ età, non coniando che ventidue anni, a un bel circa, e nel colmo più bello della sua gloria. Questa terribile battaglia durò soltanto olio ore; ma in essa vi morirono intorno a dieci mila uomini, dei quali un terzo francesi e gli altri due terzi dell’ esercito confederalo. Vi rimasero prigionieri il cardinale de’Medici, legato pontificio, Fabrizio Colonna, Pielro Navarra, il marchese di Pescara, ed il provvedilore veneziano Marino Zorzi. I francesi rimasero padroni dell"' artiglieria e dei bagagli. Ravenna fu costretta a cedere e fu abbandonala al saccheggio. Ne prese possesso il cardinale San-Severino in nome del conciliabolo di Milano. Rimini, Forli, Imola e Cesena aprirono le porte ai vincitori. Un minuto racconto di tulte le circostanze di questo combattimento ci venne conservalo in una lettera del cavaliere Bajardo, la quale è inserita nella storia delle sue imprese. Essa è del tenore seguente : « Mio signore, umilissimamente come io posso, mi rac-» comando alla vostra buona grazia. — Mio signore, dopo l’ultima » volta che vi ho scritto, noi abbiamo avuto, come forse già