anno 1508. 319 rigetlando il colloquio col papa, di’ è pur commemoralo dagli storici veneziani e dallo stesso Bembo (1) scrittore contemporaneo, c censurando la credulità di quelli e tacciandoli d’ ignoranza, così ne parla: « Aggiungono gli storici, che omise di notificare quella » confabulazione al senato, la qual omissione sarebbe affatlo im-» perdonabile se non fosse inverosimile; ma forse il senato erane » ignaro, non però per colpa dell’ ambasciatore; e gli storici, che » lo tacciano di negligenza non sapevano forse esservi negli statuii » dell’ inquisizione di stato il seguente articolo (2) : Ogni ambassa- • dor nostro che venga eletto dal senato alla corte de’ principi, debbia » esser chiamado al nostro tribunal prima de partir, e ghe sia coni- • messo, che arrivado che el sia alla sua residentia procuri di farsi » amigo qualche persona del consegio più segreto di quel re,.....e » de tutto quello che lui stimerà rilevante, el debba portar avviso al » nostro tribunal, senza far motto nelle lettere ordinarie, che el man-» derà in senato. Questo punto chiarisce 1’ ignoranza del senato. » Nè farà ammirazione, se gl’ inquisitori cinsero di un impenetra-» bile silenzio una proposta, che tendeva a sollevare alcuni patri-» zii a piccole sovranità; ma non si avvidero di tutte le conse-» guenze che seco traeva, e 1’ esorbitante ed irrequieta loro vigi-» lanza ritardò alla repubblica il conoscimento della minacciata » ruina. » Secondo lui adunque, il senato ignorò quella proposizione del papa, non già perchè 1’ ambasciatore trascurasse di comunicargliela, ma perchè gl’ inquisitori di stato, il cui tribunale, si noti bene, non per anco esisteva, non volle darne notizia al senato to-stochè l’ambasciatore ne aveva dato ad essi l’avviso.Molte e molte cose potrei qui dire contro 1’ ignoranza di questo scrittore francese, il quale se, invece di descrivere la storia della nostra repubblica appoggiandosi ad estratti o mutilati o male intesi, avesse letto egli (i) Stor. veri., Iib. VII, pag. 5G. di stato, queslo brano appartiene all’arti- (a) Nella serie di quelle sue favole, colo XIII. eli’ egli intitolò Statuti degl’ inquisitori