anno 1509. 363 prima della battaglia di Giara d’Adda : ma quando giunse a quelle parti la notizia di tanti rapidi vantaggi delle armi francesi, si animò aneli’esso, e si accinse a qualche fatto considerevole. Frutto di queste sue prime mosse fu la resa delle città della Romagna, le quali, ad eccezione della rocca di Ravenna, aprirono le porte alle truppe papali (1). Circa lo stesso tempo s’era allontanalo da Venezia anche l’am-bascialore del re Ferdinando di Aragona; segno evidente, che il suo signore si poneva in istato di guerra contro la repubblica. Questo passo commosse il senato sì fattamente, che, dopo mature deliberazioni, decretò di offerirgli la restituzione delle città occupate dai veneziani nella Puglia. Anche il duca di Ferrara aveva fallo partire da Venezia il suo ambasciatore : e alla notizia della sconfitta dell’ esercito veneziano e della perdita di tutti i luoghi e le città di Lombardia, s’ era impadronito di Rovigo. Egualmente al marchese di Mantova s’erano rese Asola e Lonato. Nell’ Istria pure e nel Friuli, gli affari della repubblica camminavano similmente alla peggio. Cristoforo Frangipane, capitano dell’ imperatore, aveva occupato Duino e Pisino (2). Massimiliano intanto, benché se ne stesse personalmente ozioso, spediva Enrico, duca di Brunswick ad occupare le città di Feltree di Belluno coi loro lerritorii. E nel Friuli, per la parte del Carso, si distese il Frangipane, che si congiunse di poi al duca Enrico ed al Rauber vescovo di Lubiana (3). lnfratlanto anche la città di Verona con le terre e le castella del suo territorio era passata all’ ubbidienza dell’ imperatore. L’ esempio di Verona seguirono, 1’ una dopo 1’ altra, le città di Vicenza e di Padova, non che gli altri luoghi di quelle provincie. La città di Udine, agitata da fazioni intestine, fu abbandonata dal Gradenigo, che n’ era il luogotenente per parte della repubblica, (i) Rossi, Stor. di Ravenna, lib. Vili, storico Andrea Mocenigo. (a) Ne racconta distesamente le varie (3) Palladio, Stor. del Friuli, part. II, fazioni, avvenute in questa occasione, lo lib. II.