552 LIBRO XXVI», CAPO LXXVII. tra la Francia c la Spagna. Stavano radunati infatti in Noion, per la parte del re di Francia, il vescovo di Parigi, il gran maestro della sua casa e il presidente del parlamento di Parigi; per la parte del re di Spagna, monsignore di Ceures e il gran cancelliere del-l’imperatore; e sebbene a questo trattato di pacificazione non fossero intervenute tutte le potenze belligeranti, tuttavia i soli, che vi erano concorsi, presero a deliberare sulle cose dell’ Italia ed a regolarle di loro arbitrio. Fu sottoscritto finalmente il trattato il dì 15 agosto 1516. La sostanza del quale trattato portava, secondochè ce rt’ è esposto il compendio dal Guicciardini (1) : « che tra il re di Fran-» eia e il re di Spagna fosse perpetua pace e confederazione per » difcnsionc degli stati loro contro a ciascuno: che il re di Francia » desse la figliuola, che era di età di un anno, in matrimonio al re » cattolico, dandogli per dote le ragioni che pretendeva apparte-» nersegli al regno di Napoli, secondo la parligione già fatta dai > loro antecessori, ma con {fatto, che insino che la figliuola non » fosse di età abile al matrimonio, pagasse il re cattolico per so-» stentazione delle spèse di lei al re di Francia, ciascun anno (2) > centomila scudi, la quale, se moriva innanzi al matrimonio e al • re ne nascesse alcun’ altra, quella con le medesime condizioni si • desse al re cottolico, e in caso non ve ne fosse alcuna, Renua, » quella ch’era stata promessa nella capitolazione fatta a Parigi,e • morendo qualunque di esse nel matrimonio senza figliuoli, rilor- • nasse quella parte del regno di Napoli al re di Francia: che il • re cattolico restituisse al re antico il reame di Navarra fra certo • tempo, e non lo restituendo fosse lecito al re di Francia aiular- • gliene a ricuperare, ma secondo che poi affermavano gli spa-» gnuoli, se prima quel re gli faceva costare le sue ragioni : avesse (ì) Lib. XII. ciocché con quel nome di tributo paresse, (2) Vuole il Giovio (lib. XVIII ) che che i francesi avessero qualche ragione sul questi centomila scudi dovessero essere regno di Napoli, pagati dal re cattolico al re di Francia, ac-