ANNO 1509. 3()1 sue truppe nell’ affrontare ¡1 campo nemico, nel mentre che coll’altra assaliva Rivolta. La vittoria fu lungamente dubbiosa, e molto fu il sangue versalo in quel conflitto dall’ una parte e dall’ altra. Alla fine, le genti del d’Alviano furono intieramente disfatte : la cavalleria ricusò di combattere : il conte di Pitigliano si contentò di mostrare le sue milizie schierate a battaglia sopra 1’ altura, che egli occupava, ma non si mosse tampoco a soccorrere il paese. E così Rivolla fu occupala di assalto. Allora il re, assicurato dello scoraggiamento delle truppe veneziane, diresse la sua marcia verso Vaila, benché nel suo cammino dovesse esporre il suo fianco ai nemici : a quel borgo tendevano le sue mire, per potere di là troncare la comunicazione del-P esercito veneziano coi magazzini di Cremona, donde ritraeva questo i suoi viveri. Nuovo scontro ebbero quindi tra Rivolta e Vaila i superstiti delle truppe comandate dal d’ Alviano ; ma non valsero a sostenere 1’ impeto del nemico. Tultavolta in sulle prime recarono qualche danno ai soldati svizzeri del generale Chaumont: fu decisa poi la sconfìtta delle armi veneziane, quando il re sopraggiunse col grosso della sua armata. Orrendo fu il macello della fanteria, ottomila uomini ne restarono sul campo di batlaglia: tulla l'artiglieria e lutto il bagaglio caddero in mano dei francesi: i più ragguardevoli e più valorosi ufficiali furono o uccisi o fatti prigionieri. Lo stesso Bartolomeo d’Alviano, coperto di ferite mortali, fu preso anch’egli nell’ allo che tentava di riunire le disperse soldatesche. Il conte di Pitigliano e i due provveditori dell’ armata si ritirarono, colle loro truppe non toccate, sotlo Brescia. Ed intanto 1’ esercilo francese, profittando della vittoria, prese Caravaggio, e poi Bergamo e poi Brescia : il re, in questo suo progresso di vittorie, non volle si trattenessero prigionieri che i soli gentiluomini veneziani, per porne a contribuzione il riscatto ed incassare in tal guisa ingenti somme di denaro. Dopo Brescia, si rese anche la città di Cremona : non però la rocca, presidiata da Zaccaria vol. vii. 46