436 LIBRO XXVIII, CAPO XXVI. » città, che loro obbediscono, governatori educati nella loro gio-» ventù non a Padova, non a Parigi, ma sul mare o alla Tana, e » che invece di avere studiato o la filosofia od il diritto, o la nostra » santa religione, hanno imparato a smungere i popoli ed a far » denaro, ed hanno seco tutti gli usi degli orientali e tutte le su-» perstizioni e i costumi dei maomettani. E noi, che non vestiamo » di porpora, che non abbiamo gli scrigni pieni d’ oro, che non » mangiamo in vasi d’ argento, siamo per loro sentenza nominati » barbari. Taccio delle loro gozzoviglie e dei loro infami stravizzi: » ma sappiate, che tengono macellerie di carne umana ; hanno ca-» verne dove seppelliscono i vivi, ed i tori di rame, come già gli » ebbero i più detestabili tiranni. » E dopo di aver detto tutte queste belle cose a disonore della repubblica di Venezia, conchiuse la sua arringa l’ainbasciator romanzesco esortando i principi della dieta a trattare i veneziani, che lor chiedevano grazia, siccome Iddio aveva trattato il re Antioco allorché gli domandava il perdono che non voleva concedergli. Nè contento costui di avere acceso a rabbia quei principi contro i veneziani colle veementi parole del suo discorso, si accinse a scaldarli vieppiù col sussidio anche della poesia. Perciò pose in giro nel tempo della dieta due opere poetiche assai lunghe, le quali tendevano al medesimo scopo, a cui era diretta la sua arringa. La prima è una favola, ch’egli intitolò la caccia del leone, alludendo con essa a Venezia ed al leone di san Marco: la seconda è un’ esortazione ai principi dell’impero, onde si adoperassero a ridurre i veneziani alla loro primitiva condizione di pescatori (I). Al proposito dei quali scritti dell’ Eliano, osserva opportunamente il Tentori (2), « che la sopraccennata orazione, unita ad » altre sue satiriche poesie, diede il primo modello e somministrò » i principali argomenti a coloro, che ne’ susseguenti tempi (1) Queste opere latine furono stampate Venezia scritta dal Giustiniano, nell1 ediz-in quel tempo; ed anche si trovano inse- di Strasburgo 1611. rite nell' appendice aggiunta alla storia di (2) Stor. Veritom. IX, pag. i3o.