134 LIBRO XXVI, CAPO VI. CAPO VI. Caterina Cornaro è indoli,a a rinunziare alla repubblica veneziana la sovranità del regno di Cipro. L’ affare della sovranità sul regno di Cipro, a cui da qualche tempo agognavano i veneziani (I), fu ricondolto in campo, circa questo tempo medesimo. Caterina Cornaro, regina vedova di Jacopo Lusignano, dopo il bisogno che aveva avuto di assistenza, non conservava nel suo regno che gli onori e 1’ apparenza della sovranità. La repubblica, che avevaia adottata, usava con molto rigore dei diritti e dei privilegi, cui la concessa adozione aveva ad essa comunicato. I nobili veneziani a poco a poco avevano ottenuto le primarie dignità di quello stato ; amministravano la giustizia e le finanze; dominavano nel consiglio supremo, e la regina non conservava che il solo nome dell’ autorità, ch’eglino o direttamente o per influenza vi eserc-tavano. Ella stessa ne sentiva tutto il peso e dolevasi trasè medesima della schiavitù, a cui s’era spontaneamente assoggettata. Ella d’altronde era tuttavia giovine ed avvenente, nè poteva perciò esserle difficile il caso, che avesse a passare a seconde nozze. Se ciò fosse accaduto, e se Caterina da questo secondo matrimonio avesse ottenuto prole, la repubblica sarebbe rimasta esclusa da qualunque diritto di successione. Anzi lo stesso zelo della nobiltà nazionale e la protezione altresi del sultano di Egitto, avrebbero sostenuto le ragioni della regina e de’ suoi figliuoli contro lq pretensioni e le speranze della repubblica stessa. Perciò il senato concertò colla sua finissima politica il modo di prevenire il pericolo, che sovrastavagli, e siccome nelle sue (i) Veci, ciò, che ne dissi nel cap. XXIII, lib. XXIII, pag. 297 e seg. dello stesso del lib. XXIV, pag. B70 del voi. VI. Più voi. VI ; e nei cap. VII e XVIII del li-cstesaraente ne parlai nel cap. XIX del bro XXIV, pag. 3/ji c 36i dello stesso voi.