ANNO 1510. 465 nell’esercito papale scherzarono gli storici forestieri, e quanti furono ignari della verità dei fatti. 11 Darò, propenso sempre a censurare la condotta della repubblica, di cui non conosce la storia, ed a screditare i romani pontefici e il clero, compendiò le ciarle di coloro e ne parlò così: « Se convien credere al Guicciardini (1), » autore presso che contemporaneo, e a un testimonio oculare • com’era Paolo Giovio, vescovo di Nocera, componevano quell’an-» tiguardo una squadra di turchi chiamati o fatti levare dal papa » per opporgli ai francesi, o, com’ è più verisimile, che nel vene-» ziano esercito servivano. » Se avesse avuto il Darù cognizione e studio della storia nostra, avrebbe saputo con certezza, non già avrebbe riputato verisimile, che quei turchi erano al soldo della repubblica veneziana sino dall’ anno avanti, erano in numero di cinquecento, ed avevano a loro comandante un greco, il quale aveva nome Giovanni Epirota. Per lo che è chiaro, eh’ eglino non erano stati chiamati, nè fatti levare dal papa. Il Guicciardini, meglio informato del Darù, dice palesemente, che questi turchi erano ai soldi dei veneziani; e il Guicciardini, appunto perchè autore presso che contemporaneo, avrebbe dovuto mostrare al Darù più che verosimile il fatto, se il suo prurito di mettere in derisione il pontefice non gli avesse fatto preferire la narrazione di chi li disse assoldati da Giulio. E proseguendo l'ingegnoso suo scherzo, produce gli altrui sentimenti, così scrìvendo. « Strano spettacolo dav-» vero, dice uno storico (2), che il santo padre fosse difeso da una » squadra d'infedeli contro 1’ esercito del re cristianissimo. » CAPO XXXVIII. Assedio della Mirandola. Liberato il pontefice dalle angustie, che lo stringevano in Bologna, risolse di proseguire i suoi passi sopra Ferrara. Pria per (i) I.ib. IX. (a) Gamici, Storia di Francia, Luigi XII.