ANNO 1482. 31» di dimostrarne l’ingiustizia, fece riflettere su la dolcezza del presente governo, su le prosperità fin a que’ giorni godule e sul pericolo di perder lutto in un cangiamento di principe ; in fine rimise alla deliberazione di essi sudditi il ripiego da prendersi in quell’urgentissimo caso. Tale in sostanza fu la traccia del ragionamento di Eleonora. Vicn esso a disteso riportate dal Cir-neo e dal Zambolti, ma senza che quel dell’ uno si confronti in una sola parola con quel dell’altro : tanto è vero che le orazioni di simil sorta alla liviana, che si leggono in alcuni storici, non sono, per lo più, che uno sfoggio di eloquenza degli stessi scrittori. La maestà del portamento di questa da tutti amala principessa, la grazia e tenerezza deir espressioni, la giovinezza e beltà, che dolcemente temperavano l’alta mestizia del suo volto, le lagrime e i sospiri, che furtivamente alla sua intrepidezza sfuggivano, infiammaron per modo il cuore dei circostanti, che prima ancora eh’ ella terminasse, tutti ad una voce gridarono : Diamante, Diamante; difesa, difesa ; o casa d’ Este, o morte. Sedato alquanto il clamore, risposero 1’ un dopo 1’ altro con regolato ragionamento a nome del popolo il cavaliere Ambrogio Contrarj castellano, il cavaliere Francesco Ariosli, e il conte Rinaldo Costabili, ed assicurarono la duchessa della fedeltà dei suoi sudditi e della prontezza loro alla difesa della casa d’ Este. Le insinuarono poi il guardarsi da’ cattivi consigli, alludendo al parlilo loro contrario, in conseguenza di clic Paolo Antonio Trotti segretario di lei parli da Ferrara con buona scoria, due giorni dopo. In fine chiesero, che al popolo per sua consolazione fosse mostrato il suo dilettissimo duca, che si temeva non più tra vivi. Si dovettero dunque tosto aprire le porte delle sale e delle camere fino a quella dell’ infermo, e lasciar libero 1’ ingresso a chiunque. Corse in folla la moltitudine fino al letto di Ercole. Chi si contentò di vederlo, chi volle udirlo a favellare, il clic poteva egli fare a stento, e chi volle baciargli la mano, cui dovette a tal fine metter fuori per qualche spazio di tempo