anno 15i(>. 535 opere di offesa, preparale dagli assediati, le quali erano assai forli e per fianco: ed intanto i veneziani, bensì con maggiore difficoltà, distruggevano dal loro lato quelle dei tre bastioni. Sbarazzati così gli assedianti, nè più avendo a temere molestia dalle opere nemiche di offesa, si posero a tempestare le mura colle artiglierie. Da ciascuno dei lati incominciarono a battere la muraglia con diciotto cannoni di grosso calibro e con quindici altri pezzi mezzani ; sicché il terzo giorno da ciascuno degli eserciti erano stale atterrate di già settanta braccia di mura. Tultavolta non era mai riuscito ai veneziani di distruggere affatto le opere di offesa che erano al di dentro per fianco, perchè erano tanto basse e quasi nel fosso, che le artiglierie o vi passavano sopra, o prima di giungervi battevano in terra e perdevano quindi ogni forza. Nel medesimo tempo si tagliavano le muraglie a furia di picconi : e sebbene fossero puntellate, incominciarono a cadere prima ancoraché i comandanti lo avessero preveduto. Erano in Verona ottocento cavalli e cinquemila fanti tedeschi, oltre a mille cinquecento spagnuoli comandali da Marcantonio Colonna, il quale dal servizio del papa era passalo a quello dell’imperatore. Con sommo coraggio si difendevano questi dagli assalti dei nemici, riparando da per tutto con maravigliosa sollecitudine i danni, che ne soffrivano le mura, accorrendo al bisogno ove più grave scorgevano il pericolo, prestando in somma alla città ogni più valida difesa. Al che incessantemente animavali il Colonna, mostrandosi e di giorno e di nolte in ogni fatica, e sebbene ferito mortalmente, secondo che narra il Giqvio ( leggermente al dire del Guicciardini ), faceva prodigii di valore da non potersi descrivere con parole. L’artiglieria francese, distribuita in quattro differenti punti, dov’ erano le torri tra la cittadella e la porta di santa Lucia, aveva cagionalo rovine tali, che da ciascheduna apertura avrebbero potuto entrare le truppe in bell’ ordinanza di battaglia. Ned erano minori i progressi che avevano fatto dal canto loro le batterie dei