ANNO 1511. ^65 di san Felice, donde voleva egli stesso dirigere le mosse del suo esercito. Mandò alla Mirandola un grosso corpo di truppe per investirla : ma i francesi erano giunti a tempo di presidiarla, sicché fu d’uopo incominciarne regolarmente l’assedio. Gli assediatori pativano assai a cagione del freddo, e già incominciavano a sentire scarsezza di viveri. Valorosa difesa facevano que’ di dentro. Giulio II, tacciando i suoi capitani or di viltà or di perfidia, risolse di volere egli stesso recarsi al campo. Nè valsero a smuoverlo le considerazioni e i consigli de’ più gravi personaggi della sua corte, non le preghiere e i timori dei più deboli, non le ragioni e le rappresentanze de’ suoi medici, non la freddezza e 1’ acerbità del verno. Egli, tuttoché logoro della salute, partì dal castello di san Felice il giorno 2 gennaro 1511. N’ ebbero notizia i francesi, e il cavaliere Bajardo s’imboscò, non troppo lungi dal castello, per assalire e far prigioniero il pontefice. Ma la perversità della stagione ed una neve densissima, che cadeva quel dì, rendevano quasi impossibile il poter progredire. La comitiva perciò supplicavalo a voler ritornare al castello ; ed egli a grande stento vi aderì. E non sì tosto aveva egli voltato le spalle per ritornarvi, ecco venire a briglia sciolta alcuni de’ suoi, che lo avevano preceduto alquanto, e eh’ erano perciò caduti nel-1’ agguato, e fuggivano inseguiti dai francesi. Giulio stesso, saltato giù dalla sua letlica, si salvò a piedi nel castello, dov’ ebbe appena il tempo di far levare il ponte; anzi vi porse mano egli stesso. « E » fu questo buona presenza di spirilo, scrive lo storico del cavalier » Bajardo (1), perocché se indugiava solamente il dire di un pater • noster, 1’ avrebbono ghermito. Chi restò muffo fu il buono cava-» lier Bajardo, che nel castello senza artiglierie entrare non poteva » e sostare non poteva per tema che fosse alla schiena reciso; fece » molti prigionieri e ritornò basso basso. Per questa paura Giulio > tremò tutto il dì dalla febbre. » (i) Storia del cav. Bajardo, cap, XLII1 YOL. VII. 59