"\ 258 LIBRO XXVII, CAPO XXIII. sbaglio preso dal Laugier su (ale proposito, piacemi trascrivere il registro, che ce ne conservò il Sanudo, ne’suoi Diarii(i), dopo di avere narrato tutte le deliberazioni dei cinque correttori della promissione ducale: Adi 27 sept. Da matina E ledi tre inquisitori sopra le cose dii doxe defunto. Ser Luca trum fo synicho in levante q."‘ ser Antonio. >£<■ ser Antonio Loredan el cav. fo savio dii conseio ser Hirolamo Capelo fo prov. e synico per le camere q.m ser Alban. ser Antonio Bernardo dot. et cav. fo cao dii cons. di X. ser Andrea Cabriel savio dii conseio q.m ser Beneto. 0 ser Lunardo Grimani fo avogador di cornuti q.m ser Piero, ser Bernardin Loredan fo synico intra el colfo q.m ser Piero, ser Malltio Tiepolo fo prov. a le biave q.m Andrea, ser Marco Lippomano et cav. di la zonta q.m ser F.° ser Luca Zen el savio dii conseio q."‘ Marco el cav. nonfy ser Antonio Trum el savio di conseio q.m ser Stai. Ed anzi quest’ ultimo, Antonio Tron, non volle accettarne r incarico. Vedasi anche da queste piccole cose quanto male fossero informati gli scrittori della storia nostra. Piacque invece al Darà anticiparne di circa un mezzo secolo 1’ esistenza (2); fissandola nel 1454; censurando il Sandi, che ne aveva dato indizio sotto l’anno 1439; accusandolo bugiardamente di avferè asserito 1’ origine in quell’ anno, senza poi portare a soste gno della sua asserzione verun documento, mentre ne porta di gravissimi ed autorevoli, benché non opportuni ; pubblicando (i) Tom. IV, voi. 45. (2) Tom. Ili, pag. 3o4 e seg.