anno 1500—1503. 2*9 repubblica nostra: imperciocché nell’ anno 1463, sotto il dogado di Cristoforo Moro, essa la comperò da Sigismondo Malatesta, il quale, essendone padrone, né valendo a difendersi contro le frequenti e vigorose incursioni dei Visconti e dei marchesi d’ Este, la vendette a lei. Sino da quel tempo ne prese perciò il possesso per mezzo di due sindici o procuratori del maggior Consiglio (1). Contro la sovranità veneziana in tutte le indicate provincie operò il pontefice Alessandro VI, in sul principio del secolo XVI, onde toglierla alla repubblica e conferirla piena ed assoluta al suo figliuolo Cesare Borgia, il quale già decoralo della sacra porpora desiderava di cangiare il capello cardinalizio in un principato secolare: né il padre opponevaglisi, cercava anzi ogni via per favorirne le. intenzioni. « Deliberò adunque il pontefice, scrive 1’ eru- • dito Tentori (2), di guadagnarsi 1’ amicizia di Lodovico XII re » di Francia coll’ oggetto, che fosse da questo re protetto ed assi-» stilo il figliuolo Cesare nelle sue imprese. Trovò papa Alessan-» dro favorevole l’incontro a’suoi disegni. Di fatto, due domande » fino da’ primi mesi del suo regno fece Lodovico XII al pbntefi-» ce; chiedendo per Giorgio di Ambuosa, ovver Ambosia, arci-» vescovo di Roano suo favorito, il cardinalato, e per sé calda-» mente dimandando 1’ annullamento del primo suo matrimonio » con la regina Giovanna sterile e la dispensa per contrarne uno » nuovo con Anna di Bretagna vedova del re Carlo VIII. Per » l’una e per 1’ altra di queste occorrenze papa Alessandro mandò » in Francia Cesare Borgia, il quale prima di partire depose in » pubblico concistoro il cappello cardinalizio, protestando di non » sentirsi inclinato allo stato sacerdotale. Portò il Borgia, insieme » col cappel rosso dell’ arcivescovo di Roano, le bolle di dispensa » del matrimonio, le quali tuttavia nel primo suo arrivo negava » d’aver portate, affine di tener l’animo del re sospeso e più facile (i) Rossi, Stor. di Ravenna, e Marin (2) Stor. ventoni. IX, pag. 45. Sanudo, Vite dei dogi. vol. vii. 32