ANSO 1494. 161 sapevano risolversi ad un partilo; nè intendevano qual fosse migliore consiglio, se il favorire ovvero l’abbandonare il re Ferdinando. Ma in conclusione finì di far risolvere il re Carlo alla sua venuta in Italia lo stimolo di Alessandro VI, il quale, con improvviso cangiamento, offerendo anch’ egli gli articoli dell’ alleanza, sollecitollo alla spedizione; checché ne mormorassero in Francia i giudiziosi politici, che vi si erano mostrati palesemente contrarii. Ciò soltanto, che Io teneva nell’ inquietudine, era la freddezza, con cui la repubblica di Venezia aveva accollo il suo ambasciatore : perciò risolse di mandarne un secondo, invitandola a collegarsì con lui, colla promessa che avrebbele consegnato quella provincia, che meglio le fosse piaciuto, tostoché si fosse effettuata la conquista di quel regno. Ma benché lo stimolo fosse assai potente, tuttavia prevalse nel senato 1’ amore della giustizia e della pace. Laonde fu ratificata 1’ antica amicizia colla Francia, senza veruna dichiarazione nè verun impegno. Bensì fu decretato ben presto, che si pensasse a mettere i proprii stali in sicurezza contro qualunque attentato straniero. CAPO XVI. Carlo Vili re di Francia entra colle me armate in Italia. Carlo, mal calcolando i sentimenti dei principi italiani, coi quali doveva trattare, si credette sicuro di una felice riuscita, e senz’ altro pensarvi mosse le sue truppe alla volta d’Italia. Lasciò in Francia al governo del regno il duca di Borbone, ed accompagnato dal fiore della nobiltà s’inoltrò nelle montagne di Monginevra, meno difficili di quelle del Monsanese, giunse in Asti il dì 9 settembre 1494, « portando seco, scrisse già un secolo prima di noi * Jacopo Diedo (1), portando seco nella Provincia semenze di gravi (i) Stor. della Rep. di Ven., lib. XII; pag. 314 del Ioni- 1. VOL. VII. 21