520 LIBRO XXVIII, CAPO LXVIII. onorevole incarico esibitogli dal senato, piuttostochè allontanatisi. Accadde infatti, che Giampaolo Baglioni, il quale, fatto prigioniero nell'infelice giornata della Molto, era tuttora in potere dei nemici, chiedesse di essere cambiato con Carvajal, capitano spagnuolo, che era prigioniero dei veneziani ; sicché ottenne licenza di recarsi a Venezia per trattare di questo cambio. Vi acconsenti il senato e licenziò il Carvajal. Ma quando il cardinale di Gurck ebbe notizia del contralto, che senza sua saputa era stato conchiuso, volle annullarlo, sotto pretesto, che il rango dei due prigionieri cangiati non era uguale. Aveva promesso il Baglione, che se fosse stata negata la libertà al Carvajal, egli sarebbesi presentato di bel nuovo a costituirsi prigioniero. La libertà al Carvajal era stata concessa : dunque il Baglione si tenne sciolto da qualunque impegno. Anzi, per evitare ogni ulteriore contrasto, dimandò al senato il suo congedo dal servizio della repubblica; tanto più, che il papa lo aveva richiamato a Roma. Ora, essendo rimasta vacante, per la partenza di lui, la carica di tenente generale dell'armata veneziana, il senato la esibì a Renzo da Ceri, anche per attestargli la gratitudine e la stima, che ne faceva, in contraccambio del suo valore e del suo zelo per la salute della repubblica. Ma il magnanimo capitano scrisse al senato in risposta, che Io pregava a dispensarlo dall’ accettare un onore, il quale avrebbe potuto e solleticare l’ambizione di molli altri e provocarne l’invidia; che pare vagli importante per la propria riputazione e per lo vantaggio della repubblica il rimanersi al comando e alla custodia di Crema ; che il senato fosse persuaso, non aver egli d’uopo di ricompense per essere stimolato a servire con fedeltà e con zelo la repubblica ; che considerava la gloria sua inseparabile dalla prosperità di essa; che nulla in somma poteva egli di maggior interesse operare per la medesima, quanto conservandole una piazza di sì grande conseguenza. Non è facile cotanto il trovare tra i militari un sì generoso disinteresse da sacrificare al pubblico bene il proprio avanzamento.